Cesare Prandelli, ex Juve ed ex allenatore della Fiorentina di Vlahovic e Chiesa, ha parlato alla Gazzetta del mercato bianconero e del possibile addio dei suoi due ex giocatori. Ecco le sue dichiarazioni: "Lukaku mi piace, ma dal punto di vista tecnico e della prospettiva dei due giocatori, io non rinuncerei a Dusan per Romelu. Non so se ci siano delle valutazioni economiche e comunque non spetta a me entrarci. Ma tecnicamente Vlahovic è indiscutibile".

PROBLEMI - «Ha avuto un sacco di problemi fisici. Poi una punta come Dusan deve giocare per finalizzare... Vlahovic ha una caratteristica chiara: sa fare gol. E quindi la squadra deve servirlo meglio. Dusan sente la porta, ha un mancino fantastico, una profondità incredibile. E attacca l’area con i tempi giusti. Se hai uno così, lo devi servire per finalizzare l’azione. È un capitale e io lo valorizzerei».

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LUKAKU - «Ogni tecnico ha le proprie convinzioni: se Max ha questa idea va rispettata e gli auguro di realizzarla. Il mio ragionamento è diverso: Dusan ha 23 anni, Lukaku 30. Vlahovic in prospettiva può diventare più forte del belga. E quando si toglierà un po’ d’ansia, varrà più di cento milioni. Poi se Lukaku andasse alla Juve non sarei sorpreso, non mi stupisco più di nulla nel calcio».

CHIESA-VLAHOVIC - «E’ una coppia potenzialmente devastante. Chiesa è un attaccante. Poi che parta più largo o giri attorno al centravanti sono dettagli. Fede non va considerato come una punta da 30 gol, ma da 15 reti e altrettanti assist, sì. Se la squadra gioca per gli attaccanti, lui e Vlahovic sulla carta sono una coppia da 40-45 gol».

BONUCCI FUORI - «E’ sempre spiacevole vedere fuori rosa uno che ha vinto 8 scudetti e scritto la storia della Juve. Nell’ultima stagione hanno avuto tanti mesi per parlarsi e programmare: non capisco perché non si sia potuto arrivare a un finale diverso per tutti».

GIUNTOLI - «No. Ma la storia dimostra che Giuntoli è una persona seria, capace, competente. E poi mi piace perché è uno che parla poco. La Juve ha preso il migliore».

ALLEGRI - «Max è indiscutibile come allenatore e lo ha dimostrato anche nell’ultimo anno. Con tutte le problematiche che ha avuto la Juve, non era scontato che il gruppo restasse unito e non perdesse la testa».