Intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, Alessio Tacchinardi ha detto la sua sul momento della Juve.

LE PAROLE DEL FIDEO - "Stimo Di Maria come persona e calciatore, ma non sono assolutamente sulla sua linea. Tu giocatore ti prendi la responsabilità delle prestazioni, vai in campo e non te ne deve fregare nulla del -15, che poi magari i punti te li ridanno pure... Il suo mi sembra un alibi inaccettabile. Stiamo parlando della Juve, non di un club di Serie C in cui magari non vengono pagati gli stipendi e ti prendi anche la penalizzazione in classifica". 

ALLEGRI - "Io credo che le sue parole forti (sulla salvezza, ndr.) abbiano due motivazioni e rientrino in una strategia comunicativa. La prima: distogliere l’attenzione dall’involuzione in cui è caduta la squadra dopo il Mondiale, senza entrare nei dettagli tecnici. La seconda: lanciare un messaggio chiaro ai calciatori, ma senza fare nomi e cognomi per non rompere il filo sottile che lega l’allenatore allo spogliatoio". 

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RIVOLUZIONE SOCIETARIA - "Del Piero o Marchisio farebbero carte false per avere un certo ruolo nel club, e in questo momento uno juventino doc in società sarebbe stato non solo una mossa mediatica, ma anche un aiuto concreto ad Allegri nella gestione- L’allenatore deve occuparsi del campo, non può essere l’unico referente tecnico". 

INGIUSTIZIA - "I tifosi hanno ragione, anche senza entrare nel merito della sentenza, non essendo un esperto di diritto sportivo. Ma se conosco bene il tifoso juventino, so che non mollerà mai la squadra. Non l’ha fatto con Calciopoli e la Serie B, non lo farà ora, perché la Juve è e sarà sempre la Juve. E gli applausi a due giorni dal -15, dopo un pari in casa con l’Atalanta, dove però la squadra ha dato tutto, me lo confermano".