Dodici partite dopo - Champions compresa -, la sensazione che accomuna i giudizi sulla Juventus parlano di quel 'qualcosa in più'. Che manca, che dunque si fa sentire. Che Pirlo, e soprattutto Paratici, si aspettavano come dono dai nuovi acquisti. Dejan Kulusevski su tutti. Alla fine? Non c'è stata neanche da discutere o da creare particolari sondaggi: il miglior nuovo volto, che poi nuovo volto non è, ci porta dritti verso Alvaro Morata. Otto gol in questa stagione, almeno 5 annullati dal Var. 

COSA SERVE - E gli altri? Kulusevski è partito con il botto: gol alla prima, meraviglioso, poi un altro e una prestazione di fortissimo impatto. Improvvisamente, o quasi, lo stop deciso da Pirlo: non era più un titolare, o almeno non era compatibile con la crescita di Ramsey e lo sviluppo della manovra dettato anche dall'altro grande colpo, quel Federico Chiesa che non ha certo determinato ma neanche inciso. Non si chiedeva certamente questo a Weston McKennie, eppure ha saputo dare una traccia, lasciare una scia. Arthur gli chieda come si fa: al momento, segnali e sprazzi, mai continuo nell'arco degli stessi novanta minuti. Dunque, era lecito aspettarsi di più? La risposta è chiaramente affermativa. Senza per questo dimenticare attenuanti e alibi. Il tempo aiuterà, lo fa sempre.