‘Trasformista’. Così La Gazzetta dello Sport definisce la Juventus di Andrea Pirlo, che nella sua tesi discussa a Coverciano spiegava come il ruolo non è più da interpretare come posizione statica, ma come funzione. Quindi, tanti calciatori duttili possono essere la chiave per realizzare gli obiettivi. Non a caso, il termine ‘fluido’ spesso associato alla squadra risiede proprio in questo concetto.

I RECUPERI E LE SOLUZIONI – Dopo la pausa nazionali ci sarà la gara contro il Cagliari e Pirlo finalmente potrà contare, per la prima volta in stagione, su De Ligt e Alex Sandro. Il primo difensore centrale puro, il secondo si andrà a collocare in fascia o come terzo a sinistra, a seconda della copertura che Pirlo vorrà garantire. Danilo potrebbe dunque tornare ad agire sulla destra (anche da centrale), dove l’evergreen Cuadrado è diventato maestro della sua zona di competenza, l’esterno basso pronto a scuotere la fascia in fase offensiva. Fascia dove agiscono indifferentemente a destra o a sinistra il colombiano, Chiesa e Kulusevski, con lo svedese abile anche nel ruolo da trequartista, dove Ramsey sembra stare a suo agio e McKennie sta apprendendo il mestiere.

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L’ENIGMA – I cambiamenti apportati dal tecnico hanno talvolta minato l’equilibrio tanto ricercato e solo il tempo consentirà alla Juve di arrivare pronta e preparata per i big match di gennaio, contro Milan, Inter e Sassuolo. Ma come scrive la Rosea, regna un enigma. Ronaldo è un fenomeno totale, ma ha poca predisposizione per la fase difensiva. De Ligt può difendere con tanti metri alle spalle, alzando e non poco il baricentro della squadra. A quel punto, Pirlo dovrà prendere una scelta: “Capire quanto e quando aggredire. Provare a recuperare la palla nella trequarti avversaria a costo di concedere palle gol oppure difendersi nella propria metà campo, come con la Lazio, e usare il contropiede?”.