Perdere con 4 reti a sfavore non capita tutti i giorni, almeno alla Juve. La debacle contro il Sassuolo pesa tantissimo per una squadra come quella bianconera, che ieri sera al Mapei Stadium ha rivisto i fantasmi di un passato neanche troppo lontano, di gare quasi "stregate" che la stagione scorsa si sono ripetute in qualche occasione di troppo, se si pensa alla doppia sfida contro il Monza e alla trasferta stessa a Reggio Emilia. Follie inspiegabili e imperdonabili dormite, erroracci di singoli e gravi mancanze nel collettivo: una versione di Madama troppo brutta per essere vera, quella che poche ore fa è tornata a Torino con una sonora sconfitta, frutto evidentemente di una mancanza di equilibrio - quello tanto invocato da Massimiliano Allegri - ma anche di lucidità, esperienza e carisma, solo parzialmente giustificabile con la bassa età media della squadra.

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Quantomeno non bisognerà aspettare troppo per una potenziale occasione di riscatto: la Juve, infatti, tornerà in campo martedì nel turno infrasettimanale contro il Lecce, che a questo punto non potrà assolutamente fallire. Anche perché, a pensarci bene, i 4 gol subìti non sono nemmeno un fatto così eccezionale, di questi tempi. Per cercare l'ultima volta in cui era successo qualcosa di simile non bisogna andare troppo lontano: è sufficiente risalire al 22 maggio scorso, alla gara contro l'Empoli (in cui i bianconeri, tra l'altro, riuscirono a segnare una sola rete, ancora con Federico Chiesa). Rispetto a ieri sera, però, allora c'era un'attenuante: il "condizionamento" della penalizzazione di 10 punti in classifica, comunicata ai giocatori pochi minuti prima del fischio d'inizio. Stavolta invece, dopo una settimana di lavoro alla Continassa, non c'è davvero nessun alibi.