Il rischio - concreto - è che finisca per svalutarsi, invece che crescere e dunque diventare sempre più appetibile anche sul mercato. Motivo per cui Dusan Vlahovic deve rialzarsi e portare con sè la Juve, per non farsi risucchiare nel buco nero della mediocrità. Un'occasione preziosa per dare una svolta alla sua stagione la troverà già questa sera in Israele contro il Maccabi Haifa, in una partita in cui sarà fondamentale che, con il prezioso supporto di Angel Di Maria, possa dare un contributo determinante alla squadra, scacciando i fantasmi di un inizio di stagione non sempre esaltante. Come scrive La Gazzetta dello Sport, il serbo ha capito che giocare (e vincere) con la maglia bianconera non è facile come aveva immaginato, ma che anzi al momento essere parte della Juve significa soffrire, fare fatica e talvolta non riuscire nemmeno a ottenere successi all'apparenza scontati. 

Zero tiri in porta, una bottiglietta calciata e l’assist a Diaz: a San Siro esplode il problema Vlahovic
Da parte sua, in campo sembra spesso a disagio, gioca molto spalle alla porta, se la prende con se stesso e con i compagni, dà l'idea di sentirsi poco supportato e appena sbaglia entra nel tunnel della negatività. Forse quindi - suggerisce la rosea - gli servirebbe affrontare gli avversari con un po' più di leggerezza piuttosto che disputare ogni partita sentendosi addosso tutto il peso della responsabilità. Ciò che serve, insomma, è un cambio di passo, non tanto sul fronte dell'impegno, che non manca mai, ma piuttosto su quello del gioco, che si auspica possa essere meno "frenetico" e più al servizio della squadra, un po' sulla scia di Arek Milik. Da un attaccante poi, chiaramente, ci si aspetta anche i gol, che in trasferta Dusan non ha ancora segnato. Senza le sue reti la Juve non vince, una "dipendenza" che può diventare tossica per tutti. Con il Fideo a servirlo, e a guidarlo quasi come un "maestro", questa sera Vlahovic può mettersi alle spalle il periodo difficile e risollevarsi: è quello che spera di fare, prima che sia troppo tardi per lui e per la Juve.