Cos'è mancato? Cos'è andato storto? Forse sono tra le principali domande che si pongono oggi i tifosi della Juventus. Ieri sera si erano illusi che la Vecchia Signora potesse passare il turno in Champions League e proseguire il proprio cammino, anche se poi lo 0-3 finale è una doccia fredda, ghiacciata. Sicuramente le aspettative sull'esordiente Dusan Vlahovic erano altissime, alla vigilia si auspicava potesse fare meglio di Kylian Mbappe ed Erling Haaland ma così non è stato.

CAMMINO - Kylian Mbappe era uscito dalla competizione soltanto una settimana fa, insieme a Lionel Messi. Erling Haaland aveva abbandonato ai gironi. Anche il re indiscusso della Champions Cristiano Ronaldo era uscito martedì per mano dell'Atletico Madrid. Un'occasione ghiotta per Dusan di accorciare le distanze sui re indiscussi e sui baby fenomeni. Un modo di dimostrare al mondo che tra i grandi ora c'è anche lui.

Juve, la notte di Vlahovic per affermarsi nel mondo dei grandi
PROBLEMI - La strada è in salita ma Vlahovic non si è mai dato per vinto. Per l'intera durata della partita ha provato a lottare su ogni pallone a sua disposizione, con grinta e coraggio. Non si sarebbe mai pensato questa potesse essere soltanto la sua seconda apparizione nella competizione. Intimorisce subito il Villarreal con una conclusione a giro che sporca i guantoni a Rulli e poi poco dopo colpisce una traversa che probabilmente ancora trema. 

CRESCITA - Quella per Vlahovic nel mondo dei grandi, nella Valle dei Re, è una scalata lunga e tortuosa. Questo non significa che il numero 7 della Juventus non possa arrivarci. Certo, il fallimento di ieri ha complicato la strada. Dusan dimostrerà partita dopo partita di esserci e di poter competere. Non sarà una partita negativa a impedirgli di sognare.