'Vorrei iniziare proprio da questa foto. E’ molto significativa.
Questa è l’esultanza, della squadra e mia, dopo il gol alla Roma in Finale di Coppa Italia. E’ stato tutto strano e bellissimo, ho segnato un gol come lo avevo provato mille volte in allenamento. E dopo quel gol non abbiamo capito più nulla.
Sapete perché è bella questa foto? Perché si riesce a leggere un’emozione, si riesce a vedere anche la sofferenza di un anno complicato. E’ una foto in cui si racchiude tutto, e la cosa più bella è che non si capisce, guadandola, chi ha segnato: è stato il gol di tutte e di tutti.
Chiudo gli occhi, penso al mio 2023, e la prima immagine è il trofeo che abbiamo vinto.
Ma più di tutto, quello che mi ricordo più nitidamente è la settimana precedente alla partita. E’ arrivato il Direttore Stefano Braghin a parlarci e ci ha semplicemente detto che questo avrebbe potuto essere il primo anno per noi senza un trofeo.
E’ stato un vero e proprio scossone, che mi ha dato delle sensazioni molto brutte ma al contempo belle. Arrivavo, arrivavamo, da un periodo in cui quasi ci stavamo rassegnando a un anno che poteva andare via così… quelle parole sono state, nella mia testa, un vero e proprio “switch”: non poteva succedere, mi dicevo, siamo la Juve, la partita secca la dobbiamo vincere.
UNA STAGIONE IN ALTALENA
La stagione scorsa è stata piena di alti e bassi, ci sono stati momenti in cui sembrava che quella svolta arrivasse, ma poi non arrivava mai: è stato come se la nostra anima, l’anima della Juventus, si stesse perdendo. Anche la partita a Roma, contro le giallorosse, nella Poule Scudetto, è stata simbolica: per due volte in vantaggio, siamo state riprese e poi superate, proprio alla fine. Ed era quello che di solito succedeva, ma al contrario.
E POI, QUEL GIORNO…
Voglio svelarvi un segreto: la mattina di quella partita io ho confessato a una mia compagna che avevo la sensazione, netta e precisa, che avrei segnato di testa. Erano mesi che mi stavo allenando per questo fondamentale, che a me manca un po’; alla fine degli allenamenti, lavoravo sui cross da destra e da sinistra per colpire di testa. Il mio sogno era fare un gol, appunto, di testa, meglio se decisivo, ma quella mattina non era un sogno, avevo la sensazione che l’avrei fatto.
E poi il gol è arrivato, proprio come lo avevo pensato: quando è partito il cross ho detto, dentro di me: questa palla è mia…
PAROLA D’ORDINE: RIPARTIRE
Anche questa stagione non è iniziata bene: il meccanismo crudele della Champions League ci ha regalato una delusione, forte, ad agosto, cioè il non qualificarci, ed è una cosa che in una stagione pesa. E’ stata una batosta, ma da qui siamo ripartite, insieme, tirandoci su le maniche. Abbiamo avuto due inciampi, e penso non tanto a quello contro la Roma, partita che secondo me è stata decisa da episodi; sono cose che possono succedere e anzi, non vengono mai per caso, ti insegnano che devi esserci sempre, al 100%.
TUTTE, INSIEME, SIAMO FONDAMENTALI
Adesso abbiamo iniziato a preparare questa sfida, ancora con la Roma, di nuovo con un trofeo in palio. La chiave è capire che tutte insieme siamo fondamentali, e che ognuna di noi è chiamata a fare il suo pezzetto. Se succede questo, se facciamo il massimo di quello che abbiamo, siamo pronte a giocarcela, il puzzle si completa nel modo giusto.
LE DIFFICOLTA’? ME LE TENGO STRETTE