L'attaccante della Juventus Women Cristiana Girelli ha parlato in diretta sul canale Twitch del club.

COME VA? - "Bene, sono abbastanza serena".

CON LA ROMA - "L'ultima partita di campionato, è stato un anno difficile ma volevamo salutare il nostro pubblico nel migliore dei modi e lo abbiamo fatto. La testa è andata subito a domenica, siamo contente di aver regalato un sorriso e speriamo di farlo anche domenica. Era importante per noi, venivamo da un periodo difficile, un mese complicato. Tornare a vincere era importante, la testa è già pronta in vista di domenica".

PASILLO D'ONORE - "Un gesto pensato tutte insieme, era giusto farlo anche perdendo. La Roma ha meritato di vincere il campionato, era giusto rendere omaggio a chi ha vinto ed è stata una cosa tranquilla e voluta. Poi ognuno sceglie, si è liberi. In cinque anni nessuno lo ha fatto, ma è una scelta".

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LA STAGIONE - "Un anno difficile, complicato, intenso. Quando sei abituato a vincere appena cadi fa male, sapendo che crei una delusione ai tifosi e alla società. Questo club è destinato a vincere, chiunque indossa questa maglia deve sentire la responsabilità. Abbiamo sofferto, ma se questa annata è capitata e viene presa da esempio può tornare utile l'anno prossimo, per avere fame e riavere quello scudetto".

FINALE DI DOMENICA - "L'ultima, è la più importante come sempre. Fondamentale, da quando esiste la Juve Women non è mai successo di non alzare un trofeo, dobbiamo tenerlo a mente perchè è importante regalare una gioia a tifosi e società. Come si prepara? L'aspetto mentale fa tanto, è una partita secca, una gara in cui dare tutto. Una finale va vissuta pensando a come si vuole vivere quel momento, è un momento importante. Bisognerà dare l'anima, quest'anno l'abbiamo fatto un po' meno".

DUE CONSECUTIVE CON LA ROMA - "La prima volta che capita, ma è la sesta che giochiamo contro di loro. I dettagli faranno la differenza, con l'aspetto mentale".

RAPPORTO CON PRIMA SQUADRA E NEXT GEN - "Non li vediamo quasi mai, se non quando ci sono eventi per sponsor... Con l'Under 23 invece ogni giorno, condividiamo la palestra e Vinovo. Pranziamo anche insieme spesso".

LA MAGLIA NUMERO 10 - "Speriamo per tanti anni ancora... Nel momento in cui mi è stata data ho provato uno shock. Ho aperto il rotolo, un gesto che faccio sempre. Sarò scontata, ma ogni volta è qualcosa di meraviglioso. Al tempo stesso sento la responsabilità, al di là del numero che aggiunge un peso in più. La maglia stessa è qualcosa di meraviglioso".

DEL PIERO - "Il primo video da parte sua è stato ai Mondiali 2019, quando ho fatto tre gol. Poi ci siamo incontrati a Coverciano, io ero in raduno e lui a un corso per allenatori. Ricordo che in quell'allenamento qualcuno aveva spifferato, poi eravamo sul campo e c'era lui... Ci siamo conosciuti, è una persona così, proprio come te la immagini: un'umanità e una semplicità importante".

ALTRI IDOLI - "Da piccola andavo a vedere il Brescia e c'era Baggio, i numeri 10 silenziosi che facevano parlare il campo mi piacevano sempre. Da piccola non capivo tanto, ma mi rapiva il modo in cui toccavano il pallone, diverso dagli altri".

'LASCITO' PER LE NUOVE GENERAZIONI - "Mi crea una riflessione... Cosa faccio per diventare l'idolo di una ragazzina? Hai una responsabilità, devi essere un esempio, ciò che sei... Si parla molto di essere come Messi, Neymar. Ma tu devi essere "Aurora", non "Bonansea" o "Girelli". Essere te stesso, tranquillo, circondarti di persone positive. Io cerco di essere la versione migliore di me stessa ogni giorno".

DEDICA A ROSUCCI - "Ha subito un'ingiustizia divina, ho sofferto tanto con lei perchè so quanto dedichi la vita al calcio. Abbiamo la stessa concezione, le è capitata una cosa assurda e sto vivendo con lei questo periodo malinconico. So quanto vorrebbe stare con noi e quanto donerebbe qualcosa per essere con noi domenica e i prossimi mesi. Adesso mi sento di condividere la gioia con lei, poi è quello che si crea in campo che resta anche nella vita. A me manca tanto, quando vivo una gioia penso a lei perchè vorrei condividere con lei".

IMPORTANZA DEL GRUPPO - "Puoi avere i fenomeni, ma se non hai intrecci, valori, relazioni che creano il gruppo, l'affiatamento e la fiducia fai fatica a vincere".

CAMBIAMENTO DOPO L'ARRIVO ALLA JUVE - "Tanto, è cambiato radicalmente. Ho capito cosa bisognava essere, fare e non fare per diventare un'atleta. La cultura del lavoro, anche solo la struttura in cui ci alleniamo... curare ogni minimo dettaglio, cosa che prima non facevo".

PROFESSIONISMO MERITO DELLA JUVE? - "Penso sia stata un esempio, prima c'era la Fiorentina, poi la Juve e il Milan... ma è diverso entrarci in questo modo, come ha fatto la Juve è stato importante. Poi è ovvio che scatena una reazione anche delle altre squadre, così è stato e io sono felice. Una mossa importante, poi i Mondiali 2019 hanno aiutato molto, serviva quel rumore. Poi è stato un susseguirsi di avvenimenti".

DOPO IL RITIRO - "Non lo so, l'amore della mia vita è il calcio e quando lo sai ci sarà un modo per non separarsi. Non riesco a pensare alla mia vita senza il calcio, non so in che veste ma vorrei trovare qualcosa che mi dia le stesse emozioni. Sarà difficile, ma vorrei qualcosa con la stessa adrenalina, le stesse emozioni, il focalizzarsi sulla partita. Cercherò qualcosa che ci si avvicina".

UNA MAGLIA CHE NON DAREBBE MAI VIA - "Quella di Del Piero... Poi la mia del Mondiale, poi ho chiesto a Martina (Rosucci, ndr.) la sua maglietta ma non l'ho ancora ricevuta (ride, ndr.)".

MONDIALE - "L'aspettativa è di andare, divertirsi, prendere un bagaglio di esperienza ed emozioni importante. La parola Mondiale è qualcosa di incredibile, non voglio fare previsioni, solo che ognuna di noi andasse là sapendo cosa sta facendo, che occasione è anche per il movimento per goderselo il più possibile".

DIRITTI TV - "La speranza è che qualcuno sia con noi, lo ritengo fondamentale perchè trasmetterci ed entrare nelle case degli italiani è fondamentale. Abbiamo vissuto cosa è successo nel 2019, sentivamo che c'era una Nazione intera a tifarci e senza tv è difficile, si perderebbe il valore della competizione".

RAPPORTO CON I SOCIAL - "Twitter lo uso poco, solo per aggiornarmi. Il rapporto si è un po' modificato negli anni, cerco di dargli il giusto peso. Ritengo una fortuna che si possa interagire, condividere, perchè si può essere d'esempio. Può essere un grande aiuto per mandare messaggi giusti, positività. Poi c'è l'altra faccia della medaglia a cui sto cercando di dare meno peso. Ognuno cerca di essere ciò che vuole, e se uno vuole essere maleducato...".

FAMIGLIA - "Importantissima, è il porto sicuro, il nascondiglio... Il posto in cui sei libero di essere ciò che sei senza essere giudicata. Sarebbe bello che tutto il mondo fosse così, è impossibile, ma avere la famiglia vicina è una fortuna".

STORIA DA PICCOLA - "La fortuna è che i miei genitori sono stati i primi a spingermi nel mondo del calcio. Poi è arrivato un osservatore del Verona, io non volevo giocare con le femmine ma i miei genitori mi hanno fatto capire che dovevo prendere quel treno. Avevo chiesto una proroga per giocare con i maschi, poi ho capito.  Avere una famiglia che ti supporta è fondamentale, ci sono tanti pregiudizi...".

MESSAGGIO - "Al di là dei risultati, che incidono, la Juventus è unica, una sola famiglia e l'importante è fare gruppo, volersi bene. Poi la tempesta passa e quando passa è più bello condividere i momenti e le gioie. Quando si soffre insieme si crea qualcosa di bello da vivere. Sappiamo cosa sta succedendo, ai tifosi chiedo di restare uniti perchè si tornerà a sorridere".