Il coach della Juventus Women Rita Guarino ha parlato al Museo del Calcio: “Vedere la mia maglia azzurra del 1991 in questo Museo è una grande emozione”. Infatti, l’ex attaccante della Nazionale, nel 2017 aveva donato al Museo del Calcio la maglia indossata in occasione del Mondiale organizzato in Cina nel 1991. Ecco L’intervista pubblicata sul suo account Instagram:

La maglia dell’esordio in Nazionale, del primo gol in azzurro, in occasione del primo Mondiale femminile della storia. Questo rappresenta la maglia numero 18 indossata da Rita Guarino nel Mondiale 1991 disputato in Cina, conservata nella teca del Museo del Calcio dedicata alla Nazionale femminile.

Rita Guarino è tornata a Coverciano per il corso allenatori UEFA Pro ed ha trovato uno spiraglio di tempo per visitare il Museo della Nazionale.
Che effetto le fa tornare al Centro Tecnico Federale di Coverciano?
“E’ sempre un piacere e un grande onore. Coverciano per me è una seconda casa, ho avuto la fortuna di essere ospite per più di vent’anni, dalla prima convocazione in nazionale maggiore come giocatrice fino al mio ultimo raduno come selezionatrice della nazionale Under 17".

Che sensazioni prova e che effetto le fa sapere che la sua maglia della Nazionale, indossata in occasione del Mondiale del 1991, è esposta al Museo del Calcio?
“Per me è una grande emozione, perché quella maglia fissa un momento storico tra me e il calcio femminile, sotto il comune denominatore del debutto. Difatti il mondiale del 1991 è stato il primo in assoluto svoltosi sotto l’egida della Fifa, è stato il mondiale del mio esordio in maglia azzurra, è stato il mondiale del mio primo gol in Nazionale e, soprattutto, rappresenta e segna la nascita della mia passione per questo sport".

...Cosa si sentirebbe di raccontare ad un bambino che si trova davanti alla sua maglia?
“Con quel bambino, con molta probabilità, utilizzerei la metafora del “treno”. Racconterei di essere stata convocata in sostituzione di una compagna, di come sia importante saper cogliere l’attimo e di come sia indispensabile mettersi in gioco per superare quelle difficoltà che sembrano invalicabili.”