Era il 30 settembre 2017, il giorno del diciottesimo compleanno di Sofia Cantore. Lo stesso giorno avveniva il debutto in Serie A Femminile della neonata Juventus Women contro il Mozzanica. Proprio nel giorno del suo diciottesimo compleanno Sofia fa il suo esordio nella massima serie italiana agli ordini della coach Rita Guarino. Era stata proprio Rita in collaborazione con Stefano Braghin a vedere Cantore quando militava in Serie C al Fiammamonza e poi a chiamarla personalmente per chiedere se si fosse trasferita alla Juve. Sofia non ha nascosto l'emozione e il conseguente timore di un salto così grande, ma poi insieme a Glionna ha accettato questa nuova sfida.

L'ERASMUS - Due anni in bianconero, due Scudetti collezionati e la rottura del legamento crociato. Inizialmente vissuta con tristezza e nervosismo ma che poi ha permesso alla giovane di fare uno step di crescita mentale importante. Dalla stagione seguente il prestito all'Hellas Verona Women, lo scoppio della pandemia e la stagione interrotta mentre stava recuperando la miglior condizione. Una stagione alla Florentia San Gimignano e infine una al Sassuolo. Interrotta a metà per la lesione del perone che la costringe a saltare gli Europei in Inghilterra (poi fallimentari per l'Italia). 

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E ORA? - Al termine della scorsa stagione la scelta di Stefano Braghin di far tornare alla base l'attaccante milanese classe 1999. Ora non indossa più la maglia numero 14 o 17 ma la numero 9. Nella serata di domenica 21 contro il Kiryat Gat Sofia ha esordito in Women's Champions League, prima volta assoluta. Esordio che non poteva essere coronato al meglio: al minuto 35 raccoglie un assist al bacio di Sara Bjork Gunnarsdottir e con un pallonetto supera il portiere prima di esplodere di gioia. Al termine della gara commenta: "Ero contentissima" e si nota, dal sorriso con cui saluta i tifosi al termine della partita, acclamata da tutti i presenti. Ora Sofia è tornata ed 'è tornata per restare'. La cessione di Lina Hurtig mette a disposizione ulteriore spazio alla giovane attaccante bianconera. Il sorriso della rete all'esordio, la lungimiranza della coppia Guarino-Braghin nel pescarla dal Fiammamonza. La grinta, la forza, la determinazione di Sofia, mai mancati nonostante le difficoltà, gli infortuni e l'erasmus. Il progetto Women funziona e Sofia è la dimostrazione. La ragazzina ancora minorenne che andava a vedere il Brescia di Rosucci, Girelli e Bonansea ora condivide lo spogliatoio con loro, perchè in fondo sognare non costa niente. La piccola Sofia ha sognato e ci ha creduto, ora è arrivata ed è il presente, ma soprattutto il futuro della Juventus.