Sembra solo ieri, eppure calcisticamente parlando sembrano essere passati ere geologiche. L'8 settembre del 2011 la Juventus inaugurava ufficialmente la sua nuova casa, lo Juventus Stadium poi diventato col passare del tempo Allianz Stadium. Una vita fa praticamente, con volti diversi da quelli attuali, un'inaugurazione avvenuta con una festa all'interno di un clima non proprio entusiasmante per il mondo bianconero. 
 

Iniezione di adrenalina che risanò gli animi 


Era una Juventus che Sto arrivando!iva da un periodo terribile, il più complicato della storia bianconera. Madama infatti era reduce dalle macerie di Calciopoli e nelle stagioni 09/10 e 10/11 aveva collezionato solo grandi delusioni. Due settimi posti per una squadra e una società che facevano fatica a ritrovare la propria dimensione. Il nuovo stadio, il cui progetto è partito ufficialmente nel 2008, rappresentò un vero e proprio spartiacque. Fu un'iniezione di fiducia e adrenalina nell'ambiente, portò un entusiasmo che il popolo bianconero aveva smarrito soprattutto in quelle due stagioni. A livello nazionale si trattò di una vera e propria novità, dato che l'allora Juventus Stadium diventò il primo stadio di proprietà in Italia, staccandosi dalla politica delle altre squadre riguardo agli stadi comunali. 
 

Gioie e dolori


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L'Allianz è stato teatro di grandi gioie, ma anche di momenti difficili per il club. Per nove stagioni di fila lo stadio ha visto i bianconeri sollevare il titolo di Campione d'Italia, con Del Piero, Buffon e Chiellini alternarsi la fascia di capitano. Gioie arrivate anche nelle gare singole, come la prima rete di Del Piero allo Juventus Stadium nei quarti di finale della Coppa Italia 11/12, le vittorie all'ultimo respiro con il Torino o le grandi classiche con Inter, Milan e Napoli. In ambito europeo le gioie più importanti sono state sicuramente la vittoria in semifinale di Champions League 2014/15 contro il Real Madrid e il 3-0 al Barcellona del tridente dei sogni Neymer-Suarez-Messi. 

Non ci sono state solo gioie però, ma anche dolori. Come la prima sconfitta in casa dopo un anno da imbattuti contro l'Inter per 1-3. Oppure la disfatta in semifinale di Europa League contro il Benfica e l'amaro in bocca per le gare contro Real Madrid (la rovesciata di Ronaldo), la vittoria di Pirro contro il Porto nella Champions League 20/21 oppure la debacle contro il Villarreal per 0-3. Eppure in 13 anni sono state più le gioie che i dolori, in quella che è a tutti gli effetti la casa dei bianconeri, un legame indissolubile e anche un marchio societario indelebile e tratto distintivo del club. 



 

 



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