Juventus, il problema sono gli altri
Nel calcio con 5 cambi, come spesso ha sottolineato Massimiliano Allegri, la differenza la devono fare i subentranti. Soprattutto quando si gioca contro una squadra in debito di ossigeno come l’Atalanta. E così è successo, ma in negativo. Nicolussi Caviglia entra al 76’, Weah all’83’, ma non danno la scossa, anzi. Perdono palloni sanguinosi, rischiano di compromettere la gara. Può succedere di non riuscire ad impattare nel modo giusto, si può sbagliare ma, certo, da chi è fresco è altrettanto legittimo aspettarsi qualcosa in più; soprattutto da un calciatore di gamba come Weah.
Juventus-Atalanta, Yildiz entra in ritardo
E poi il dito puntato dei tifosi indica il cambio tardivo di Kenan Yildiz: perché solo all’88’? La sensazione è che questo sia un duplice messaggio di Massimiliano Allegri. Primo: la volontà di non perderla – e quindi non sbilanciare la squadra -, più che quella di vincerla. Seconda: il tridente è un’opzione da casi estremi, giusto per pochi minuti. Così è, così presumibilmente sarà fino a fine stagione.