Ad un certo punto, gli allenatori interrogati nelle conferenze stampa hanno iniziato ad allontanare l’idea che le loro squadre potessero giocare con un modulo ben definito. È il calcio moderno, quello dell’occupazione degli spazi. Ecco, oltre le parole però ci sono le effettive rappresentazioni in campo e quello che ha fatto vedere la Juventus contro il Brest va proprio verso quella direzione.

 

Juve-Brest, il lavoro fisico e il modulo

 
Schierare la Juventus e in inquadrarla nel 4-2-3-1 è una necessità del racconto, ma la verità è un’altra. In fase di possesso palla, la squadra bianconera si muove, ruota i ruoli e quanto scritto poco prima su carta diventa evanescente. Si prenda Locatelli che quasi mai gioca nella stessa linea di Thuram, mentre Fagioli da sotto punta si sposta molti metri indietro, a volte spostandosi sull’esterno. E poi i movimenti della difesa nella prima costruzione, l’esterno o il centrale che si alzano e accentrano per ricevere palla. Tutto molto interessante, qualcosa di già visto contro il Norimberga ma questa sera si sono notati i giorni di allenamento in più a disposizione di Thiago Motta.
 
Juventus-Brest 2-2: Vlahovic e Danilo in gol. Super Douglas Luiz. Difesa da rivedere
E tutto ciò spiega anche l’intenso lavoro atletico svolto sotto la guida di Simone Colinet. Non è solo una questione di alzare i ritmo di gioco – ancora bassi, come è normale che sia -, ma il tutto si lega con l’intenzione di fare un gioco orientato al continuo movimento e all’occupazione degli spazi. Un’idea di stare in campo e gestire il pallone che richiede lucidità, intelligenza tattica e che è nemico della mente annebbiata dalla stanchezza. Anche per questo, quindi, occorre mettere benzina nelle gambe, perché poi si trasforma in combustibile per il cervello.

 

Juve-Brest, ancora lo stesso problema

 
Beh, non è tutto oro quello che luccica e ad una metà mezza piena ne corrisponde sempre una vuota. Tanti errori tecnici, tanti passaggi errati, anche in maniera grossolana. Un problema che si ripresenta dopo la passata stagione e quella prima ancora. Occorre alzare il livello della qualità, non solo attraverso il mercato ma anche con la crescita di chi è già a disposizione. Se si sbagliano i passaggi, anche quelli più elementari, non c’è calcio fluido che tenga; anche il movimento più intelligente può essere vanificato. Certo, e questo va sottolineato, è anche vero che con un Douglas Luiz in più in campo, molto cambia sotto questo punto di vista e lo ha dimostrato fin dai primi minuti.

 

Juve-Brest, le indicazioni per il mercato

 
L’indicazione era chiara dall’ufficialità dei convocati, si è vista anche in campo. La Juventus ha un urgente bisogno di ali offensive. A queste, Thiago Motta non rinuncia, nessuna variazione sul tema, magari con un doppio trequartista. Sbrogliare la questione sul mercato, quindi, diventa ora necessario: all’inizio del campionato mancano due settimane.
 

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