Il  prof. Giuseppe Capua, presidente della commissione antidoping della Federcalcio, è intervenuto al Corriere dello Sport per parlare di Paul Pogba, dopo la comunicazione di ieri della squalifica per 4 anni: "Sto provando un grande dispiacere umano, sono certo che il ragazzo soffrirà moltissimo".

COMMISSIONE ANTIDOPING - «Programma i controlli, coprendo la Serie A a tappeto con uno o due test per squadra al termine di ogni partita. I nostri, uno minimo allo stadio a seconda della gara, avvertono l’atleta sorteggiato, lo accompagnano al controllo e non lo perdono più di vista. Il medico della federazione medico sportiva effettua il prelievo che può essere di urine o di sangue. Il nostro lavoro sul campo finisce lì. E fuori dal campo? Prevenzione e formazione. Seguendo un protocollo Uefa, facciamo ad esempio degli aggiornamenti per le squadre che partecipano alle coppe, andando nei centri sportivi dove parliamo con gli atleti e con i tesserati, spieghiamo le procedure e i rischi in caso di assunzione di sostanze sospette come certi integratori. Illustriamo nel dettaglio anche le sanzioni previste dal codice antidoping. I tesserati sanno a cosa vanno incontro, sono a conoscenza di tutto». 
 
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CONTROLLI - «Nel 2023 sono stati più di 1400 tra prelievi di urine, i più diffusi, e di sangue. Sono stati 1050 “in competizione” e gli altri “fuori competizione”, durante la settimana. Nado Italia, l’organizzazione italiana antidoping, nel 2022 ne ha aggiunti altri 524». 
 
DOPING CRIMINALE - «Purtroppo qualche sacca di criminalità ancora resiste. Altrimenti non si spiegherebbe il motivo per cui ogni tanto sorgono dei centri medici illegali, ai quali certi atleti si affidano. C’è un mondo sommerso che le forze dell’ordine contrastano. Forse è ancora vero che il doping corre più veloce, ma come sistema stiamo accelerando. Dal punto di vista scientifico, operativo, formativo e pratico, l’Italia fa il massimo e siamo considerati un’eccellenza per aver esportato in tutto il mondo delle procedure di serietà: dalla programmazione dei controlli alle analisi, fino ai processi». 
 
SOSTANZE - «La Wada lavora molto nello stilare le liste: individua le sostanze e le inserisce tra le proibite. Quelle che vengono più riscontrate sono purtroppo sempre le stesse: gli anabolizzanti, gli estratti ormonali e le anfetamine, in generale nello sport quelle che danno potenza alla prestazione fisica. L’EPO, tra le più attenzionate fino a qualche anno fa, oggi ad esempio sembra essere stata sconfitta». 
 
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