Il vostro è un Club DOC di recente istituzione.
Sì, è nato nel maggio 2014. A dire la verità io ho seguito la Juventus da sempre, almeno fino al 2006: poi Calciopoli mi ha fatto letteralmente passare la voglia di vedere altre partite. Ci sentivamo tutti derubati...poi, vedendo lo Juventus Stadium, quella passione di un tempo è tornata. La fondazione del Club è seguita a questo rinnovato entusiasmo.
Il vostro nome suggerisce un raggruppamento di tifosi provenienti da diversi paesi della zona. Ci sono molti cuori bianconeri in provincia di Lodi?
Vi capita di andare a vedere molte partite?
In questa stagione abbiamo già organizzato tre viaggi. Il nostro primo pullman fu in occasione di Juventus-Parma del 2014, finita 7-0. Io personalmente, poi, sono andato anche alla finale di Champions a Berlino con altri amici: è stata un'esperienza bellissima nonostante il risultato finale (confesso che avevo le lacrime agli occhi per la delusione). Però abbiamo visitato la città ed è stato comunque qualcosa di positivo.
Sì, se ne sono aggiunti molti quest'anno e alcuni fra questi andranno anche in trasferta a Porto. Quanto ad abbonati allo stadio, il club adesso ne conta una decina, ma sta continuando a crescere.
Cosa le piacerebbe realizzare, come Club, l'anno prossimo?
Vorrei organizzare una cena con un ex calciatore, abbiamo già provato a contattarne alcuni ma per adesso non è stato possibile. Il sogno sarebbe Fabrizio Ravanelli, un mio socio lo adora e sarebbe un gran bel regalo.
Qual è, secondo lei, il punto di forza del vostro Club?
Tutto si basa sull'onestà. Solo per fare un esempio, l'anno scorso la cifra rimasta come fondo cassa è stata investita per i biglietti della finale di Coppa Italia da regalare ai soci più presenti.
Nel periodo in cui è in programma la finale ho preso le ferie, quindi se dobbiamo andare a Cardiff non ci sono problemi (ride, NdR). E poi ho fatto una scommessa insieme ad altri tre amici: se vinciamo la Champions partiamo a piedi dal nostro paese e arriviamo fino a Livorno, indossando tutti una maglietta con su scritto 'Scusaci, Max'. Perchè, in fondo, abbiamo dubitato un po' tutti del mister.