Un deciso passo indietro. Inutile girarci intorno. Alla vigilia della trasferta di Empoli ci si aspettava una Juventus decisamente diversa, capace di tradurre sul campo quanto provato e studiato nel corso delle ultime due settimane di lavoro dove, diversi calciatori scesi in campo alla Computer Gross Arena sono rimasti alla Continassa per lavorare agli ordini di Thiago Motta. Premesse incoraggianti e intriganti che, però, sono state puntualmente disattese. Il prodotto finale è sicuramente rivedibile e suggerisce che di lavoro da fare ce n'è ancora molto sulla strada che porta alla perfetta realizzazione del progetto tecnico targato Thiago Motta.

 

Bianconeri ancora imbattuti



Partiamo dall'unica, forse, nota positiva che emerge dalla serata di Empoli. La Juventus chiude ancora una volta imbattuta, senza subire goal per la quarta partita consecutiva. Nonostante l'avvicendamento tra Perin e Di Gregorio e l'esordio da titolare di Kalulu, il pacchetto difensivo bianconero esce ancora una volta dal campo senza aver concesso reti agli avversari anche se, va detto, a questo giro i brividi non sono mancati. L'occasione di Grassi, che ha cestinato un autentico rigore in movimento, e il piazzato finale di Gyasi (chiuso da un monumentale Gatti) hanno creato qualche scossone di troppo nel computo di una gara che almeno dal punto di vista difensivo ha offerto ulteriori segnali di continuità e solidità.

I giocatori e la qualità adesso ci sono: è il tempo che manca alla Juventus di Thiago Motta
 

Fase offensiva azzerata



Passando alle note dolenti, la gara in terra toscana ha messo in evidenza - dopo il pareggio a reti inviolate con la Roma - evidenti difficoltà dal punto di vista offensivo. I bianconeri hanno chiuso il match del 'Castellani' con una percentuale di possesso palla pari al 66%, ma che ha messo in luce un giro palla piuttosto sterile e poco verticale. La Juve ha dimostrato ancora una volta di soffrire le squadre capaci di fare densità in mezzo al campo e di bloccare tutte le linee di passaggio. Uno spartito che l'Empoli ha saputo interpretare alla perfezione, anestetizzando - di fatto - la manovra bianconera. Ci hanno messo tanto del loro anche i singoli, ovviamente. Nico Gonzalez, alla prima da titolare, è apparso evidentemente sottotono, mentre Yildiz non è mai stato in grado di accendersi. Leggermente meglio Koopmeiners, ma anche l'olandese - protagoniste di un paio di conclusioni sbilenche - ha viaggiato a distanza siderale dai suoi standard. Altra giornata complicatissima - eufemismo - per Vlahovic, imbrigliato dalla solida fase difensiva dell'Empoli. Il numero 9 ha avuto soltanto un'occasione, ad inizio secondo tempo, quando sulla splendida traccia di Nico Gonzalez è andato alla conclusione venendo però murato dalla reattività del portiere Vasquez. Il resto delle occasioni di marca bianconera, si riduce ad un colpo di testa di Vlahovic e ad un tentativo estemporaneo di Koopmeiners, entrambi disinnescati dal portiere di proprietà del Milan. Morale della favola, una Juve che davanti si è letteralmente inceppata al cospetto di un (altro) avversario che ha saputo prenderle le misure. Urgono soluzioni alternative e correttivi tempestivi, anche se di tempo ce n'è veramente poco visto che, nel giro di pochi giorni, a Torino arriveranno il PSV e il Napoli. Due test che alzano in maniera sensibile l'asticella.

 



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