La Juventus e la distribuzione dei goal in campionato. Un tema. Anzi, un temone. In quanto, fin qui, i bianconeri hanno faticato a trovare la giusta evoluzione, alternando partite prolifiche ad altre decisamente sterili. La morale è chiara: se non segna Vlahovic – 5 reti in questo avvio in Serie A – gli altri fanno una fatica pazzesca.

Alle porte il binomio Lazio-Inter, nel mezzo la Champions League in casa contro lo Stoccarda, sfide che potrebbero segnare indelebilmente la prima parte di stagione della Vecchia Signora. Là davanti, specialmente per il match di sabato sera all’Allianz Stadium con la Lazio, la situazione è di pura emergenza: Conceicao squalificato, Nico Gonzalez out e Koopmeiners fortemente in dubbio. Tre che, allo stato attuale delle cose, nell’élite nostrana con la maglia della Juve complessivamente hanno segnato un solo goal: l’ex Porto a Genova. Niente l’argentino, niente l’olandese, tra sfortuna e imprecisione.

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Una rete, invece, l'hanno realizzata Mbangula e Weah: entrambi contro il Como. Il primo, dopo un avvio scintillante, sta pagando il confronto con la categoria e la netta sensazione è che debba fare un percorso (corposo) per alzare il livello delle prestazioni. Il secondo, di rientro dal secondo stop stagionale, ha colpito Thiago Motta in sede di pre-season, ma fisicamente – valutando pure quanto proposto nella passata annata calcistica – non è che regni la massima affidabilità. Tutt’altro.

AAA cercarsi i lampi di Yildiz in campionato, fermo alla prodezza trova nell’Europa che conta con il PSV, troppo poco considerando le enormi qualità del ragazzo. Qui, però, l’interrogativo portante inizia a diventare uno: e se rendesse meglio in una posizione più centrale? Vedi i due assist proposti affrontando Como e Verona? Ecco, questo potrebbe diventare una seccatura, specialmente considerando l'ingente investimento effettuato per portare a casa Koop.

E i centrocampisti? Zero reti in campionato. Tutti. Da McKennie a Fagioli, passando per Locatelli, Thuram e Douglas Luiz. Ecco, il brasiliano merita un capitolo a parte, a maggior ragione riavvolgendo il nastro, ovvero quando si pensava che la Juve avesse portato a casa un Signor calciatore. Non che il pensiero sia cambiato, sarebbe sbagliato farsi condizionare da un fisiologico periodo di adattamento, ma sicuramente da uno con le sue qualità pretendere di più rappresenta la base del discorso.

Insomma, senza Vlahovic è il deserto. E siccome i numeri non mentono mai, ma proprio mai, occorre cambiare rapidamente registro. Affinché un problema da risolvere non diventi un incubo.



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