Per mesi Massimiliano Allegri ma anche gli stessi giocatori, così come l'opinione pubblica in generale si è concentrata sulle grandi differenze tra questa Juve, unita e forte mentalmente e quella fragile, senza certezze della passata stagione. Possono quattro partite cancellare tutto questo? In parte, perché come ha detto il tecnico, "per distruggere tutto ci vuole poco". Anche Allegri è consapevole del rischio di buttare via tutto quello fatto.
 

Juventus, il confronto con l'ultima stagione


Al di là delle prestazioni, ora ci sono anche i risultati a evidenziare come in fondo, tutte queste differenze tra le due stagioni non si vedono. La Juventus ha realizzato dopo 25 giornate solo quattro punti in più (erano 50 un anno fa). La posizione in classifica anche è praticamente la stessa, anzi. Togliendo la penalizzazione infatti, i bianconeri a questo punto si trovavano secondi a pari merito dell'Inter con la vetta lontana 15 punti. Ora il rischio è addirittura di scalare al terzo posto se il Milan vincerà contro il Monza e il primo posto è distante 9 punti (che possono diventare 12). I gol realizzati sono 38, meno rispetto alla stagione passata (40) mentre è migliore il dato dei gol subiti (17, erano 20). 
Dusan Vlahovic è il miglior marcatore d'Europa. Ma il resto dell'attacco della Juventus è da zona retrocessione
 

Juve senza Champions e penalizzazione


I quattro punti in più di quest'anno vanno contestualizzati. Rispetto alla stagione 2022/2023, la Juventus non ha partecipato alla Champions League e non disputerà l'Europa League fino a maggio come invece era accaduto un anno fa. In più, ovviamente, c'è da considerare tutto quello che è successo extra campo e che giustamente è stato preso come fattore nel valutare la Juventus della passata stagione. La penalizzazione arrivò dopo la 18esima giornata di campionato ma già prima c'era stato il "caos" societario con le dimissioni dell'intero Cda, compreso il presidente Andrea Agnelli. Ecco perché avere solo quattro punti in più, non può essere un motivo di vanto.

Juve, crisi profonda dall'Empoli

Proprio pensando al confronto tra le due stagioni, viene da dire allora paradossalmente che la partita contro l'Empoli e in particolare l'espulsione di Milik, da cui è iniziato il momento di crisi della squadra, equivale, per impatto psicologico e conseguenze, alla penalizzazione di 15 punti  arrivata nel gennaio 2023. Certo, in questo caso non esistono alibi. Se è bastato quell'episodio per perdere tutte le certezze, allora, forse, la diversa "unità" all'interno della squadra dipendeva solo dai risultati. Una volta che non sono più arrivati, la Juve è crollata. Come l'anno scorso, ma adesso non ci sono giustificazioni. Un anno fa, si.