E se stessimo guardando nella direzione sbagliata? O meglio, e se non stessimo prendendo in considerazione tutte le varianti sul futuro di Massimiliano Allegri? La situazione è nota e le voci si rincorrono: nel contratto del tecnico livornese la data di scadenza fissata è il 2025, difficile che possa partire la prossima stagione con un solo anno residuo nell’accordo tra le parti. Se ne dovrà parlare e se ne parlerà, probabilmente a partire dalla primavera.
 
Uno dei nodi è sicuramente quello dell’ingaggio. Per il nuovo corso Juve sono decisamente troppi i 7 milioni più bonus a stagione. L’altro nodo è quello del bilancio finale: la società gli ha chiesto il quarto posto che, nonostante la crisi dell’ultimo periodo, non sembra essere a rischio. Probabile, però, che venga presa in considerazione la totalità del percorso: in che posizione si è arrivati? Come ci si è arrivati? La squadra è stata valorizzata? Si sarebbe fatto di meglio con un altro allenatore in panchina? Insomma, si andrà certamente oltre, e più a fondo, della classifica.

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Juventus, la posizione di Massimiliano Allegri sul futuro

 
Ma le intenzioni di Massimiliano Allegri quali sono? Sì, perché nelle ultime settimane si è parlato tanto del punto di vista dirigenziale e societario: ma quello dell’allenatore? Se si chiede direttamente a lui, la risposta è un continuo cambio di campo, senza lasciare intravedere nulla: “ho un altro anno di contratto, parleremo con la società, il mio futuro non è una priorità”, e così via…
 
Proviamo a interpretarlo, dunque, prendendo in prestito le parole di chi gli sta vicino, di chi lo conosce e di chi, in questi anni, ha veicolato pezzi dell’Allegri pensiero. E se prendiamo queste parole, troviamo un tratto comune. Nello specifico: di recente, sia Galeone che Zazzaroni hanno detto che a questa Juventus, per competere nella prossima Champions League e impensierire l’Inter in campionato, servono 3 rinforzi di livello, uno per reparto. La rosa giovane, i promossi dalla Next Gen non sono un problema, ma mancherebbero qualità e, soprattutto, esperienza.
 
Ecco, e se fosse proprio la valutazione della rosa il nodo sul futuro di Massimiliano Allegri? Più – o almeno quanto -, l’ingaggio o la scadenza del contratto? In questo caso il problema è evidente: questa Juventus, il cui principale obiettivo è quello di rimettere in bolla i conti, non può operare sul mercato in maniera aggressiva. La parola d’ordine del momento - sostenibilità -, si scontra dunque su due fronti: l’ingaggio di Allegri e il prossimo mercato estivo. Come detto in altre occasioni, quindi, la partita è più aperta che mai e si trascinerà per i prossimi mesi.