LE 'GIUNTOLATE' - Da giugno in poi però Giuntoli dovrà necessariamente diventare il protagonista principale di questa Juventus, provando a rendere più competitiva la rosa di una squadra che, a prescindere da chi sarà allenata (che sia ancora Max Allegri o chiunque altro), avrà bisogno di qualità, freschezza ed esperienza. In carriera, Giuntoli ha dimostrato di essere abilissimo a scovare nuovi talenti in giro per il mondo, e l'emblema è rappresentato da Khvicha Kvaratskhelia, gioiello del Napoli. Anche per la Juve, l'ex dirigente di Carpi e Napoli seguirà questa strada, e in queste ore iniziano a circolare alcuni nomi, come quelli di Georgiy Sudakov (Shakhtar), Mario Mitaj (Lokomotiv Mosca) e Patrick Dorgu (Lecce).
MANCANO I LEADER - Ma non basta, perché accanto al talento e alla novità, la Juventus ha anche tremendamente bisogno di esperienza e personalità. Come si è visto anche nell'attuale filotto di risultati negativi (7 punti nelle ultime 8 partite), i bianconeri nei momenti di difficoltà delle partite si smarriscono, fino a perdere ogni certezza. La mancanza di giocatori di personalità, l'assenza di leadership, è lampante. L'esempio arriva ancora dall'Inter, sentite Henrikh Mkhitaryan: "Non è una questione di fascia, conta come ti comporti in campo. Un leader anche senza essere capitano può indicarti la strada. Penso a Barella che non ha la fascia ma fa delle cose che ti lasciano con la bocca aperta. All'Inter tutti e 25 siamo capitani. Questo è importante. Quando giochi sei con undici giocatori, magari quel giorno uno o due non sono al meglio. Però sapendo di avere questi compagni sono tranquilli perché sanno che daranno una mano".
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