GIOVANNI DAFFARA SU TWITCH, LE PAROLE
COMENENCIA- “Comenencia è un esterno destro, piede destro, fuori dal campo molto generoso come persona. Lo sto imparando a conoscere con il passare del tempo, parlando una lingua diversa per lui è difficile ambientarsi. In campo sovrasta altre squadre come potenza fisica e tecnica personale. Fuori è buono e generoso, a me piace molto”. Vuole vincere sempre, anche a carte. Quando perde a volte finge non esista nessuno, altre volte si arrabbia ed è difficile averlo vicino ma per fortuna perde poco.
NOVITA' DA INIZIO STAGIONE- “Adesso abbiamo una marcia in più di prima. Legata al fatto che ci serviva tempo come squadra, noi dovevamo ambientarci, i più piccoli salivano di categoria e non è facile. I più esperti hanno vissuto spogliatoi diversi, questo ci da una mano. Quando arrivi al campo hai tutto: palestra e ogni cosa che ti serve. All’inizio dovevamo unirci, il mister è stato bravissimo.
PLAYOFF- “Playoff? Alla nostra portata. Ci possiamo stare dentro e ci danno orgoglio”.
CARRARESE- “La Carrarese la affronteremo senza ansie e senza paure. Andare sicuri a volte non porta a cose belle. Dobbiamo pensare sia una partita contro le altre, giocare sempre allo stesso modo. Quello serve veramente ad una squadra. I playoff e la Serie B ci servono per crescere, siamo fiduciosi”.
STADIUM- “Giocare allo Stadium? Il livello più alto che si possa raggiungere. Poi con la Next Gen, la squadra con cui giochi abitualmente, è ancora più significativo”.
PARTITA IDEALE- “Da piccolo ero tifoso interista, mio papà era interista poi l’ho convertito. Mi piacerebbe esordire contro l’Inter, magari in Champions League”.
CHIAMATA JUVE- “Chiamata della Juventus? Io sono di Biella, me l’aveva detto mio papà dopo un torneo. Non ho reagito in nessun modo, ho realizzato dopo un giorno, ero tutto contento, pimpante. Non ci avevo dato peso immediatamente, ma quando mi è tornato in mente è stata una sensazione bellissima”.
INIZI- “Avevo iniziato a centrocampo, poi mi hanno spostato in porta ed è stato naturale, non ne sono più uscito”.
TOURNEE- “La tournée con la Juve è stata pazzesca. Giocatori che prima vedevo in televisione e mi ci allenavo insieme. Normalizzi il fatto di stare con loro, li vedi sempre, la sera poi realizzi di essere stato con loro tutto il giorno. In campo ti insegnano miliardi di cose, ti accolgono benissimo e si comportano davvero bene, è stata un’esperienza unica”.
IDOLI- “Il mio idolo è Buffon, come per tutti i portieri, anche se non tifassi Juventus. Ora ci sono portieri moderni come Neuer, Alisson, Oblak.