Enrico Preziosi racconta Thiago Motta. L'ex presidente del Genoa, che lo ha scelto sia da calciatore che da allenatore, ha parlato così a Tuttosport: "Thiago Motta è un predestinato. Sono sempre stato certo delle sue doti da allenatore e sono convinto che possa diventare uno dei migliori al mondo anche in panchina. Anzi: ormai lo è già".

2008 - "Mi dicevano tutti di non prenderlo, che era rotto. Io però non ho ascoltato nessuno e ho voluto incontrarlo. Lì ho conosciuto Thiago per la prima volta e ho scoperto un grande uomo: mi ha guardato negli occhi dicendomi: “Presidente, mi prenda e non se ne pentirà”. L’ho fatto e devo dire che l’acquisto Motta è stata in assoluto una delle operazioni migliori della mia vita".  
 
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PRONTO PER LA JUVE -
«Certamente sì, non ho dubbi. Motta ha dimostrato di meritare un top club e credo non sia un segreto che la Juventus ripartirà da lui. Sono sicuro che anche alla guida dei bianconeri farà benissimo».  
 
PRESSIONI - «A parte che aspettative e critiche ci sono dappertutto, ma poi Thiago da giocatore ha militato in grandissimi club come Barcellona, Atletico Madrid, Inter e Psg, in cui era obbligato a vincere e le pressioni erano all’ordine del giorno. È abituato a sopportarle e ha sempre dimostrato di saperle reggere bene. Non sarà affatto un problema convivere con quelle del mondo Juve. E poi anche a Genova non erano mica leggere, si fidi: spesso le mettevo anche io a miei giocatori e allenatori…». 
 
DEBUTTO A GENOVA - «Da giocatore era sempre nel vivo del gioco, in mezzo al campo: era già una sorta di allenatore. Mi piacquero subito le sue idee: molto brillanti e convincenti. Inoltre conoscevo e apprezzavo il Thiago uomo: una persona tutta d’un pezzo, che non è mai scesa a compromessi, ma che va sempre dritta per la sua strada. È stato facile dargli fiducia». 
 
PREGI E DIFETTI - «Thiago è un uomo con la U maiuscola. Uno sempre schietto e diretto: ti dice le cose in faccia. Come tecnico è attento a ogni dettaglio, quasi in maniera maniacale. Punta forte sul possesso palla, gli piace la costruzione dal basso e avere una squadra ben organizzata che gioca per imporre sempre il proprio gioco. Il riuscire a tirar fuori sempre il meglio dai suoi giocatori. È empatico e convincente. Sa entrare nel cuore e nella testa dei calciatori. Motta è un tipo molto esigente: pretende tanto da giocatori, collaboratori e dirigenti. Vuole il massimo e non si accontenta, il che porta tutti a migliorarsi. Non è proprio un difetto: Motta scende poco a compressi e tira sempre dritto per la sua strada, senza ascoltare chi a volte, invece, vorrebbe solo aiutarlo. Thiago non sopporta ingerenze e intromissioni nelle scelte di campo e sul suo lavoro con la squadra». 
 
GIUNTOLI - «Possono integrarsi bene. Cristiano è un abile mediatore, non cerca lo scontro e sa supportare i suoi allenatori. Giuntoli è un grosso conoscitore di calcio, molto competente. A Napoli ha fatto cose straordinarie. Insieme possono riportare in alto la Juve». 
 
RIVOLUZIONE - «La Juventus non è mica una squadra di cadaveri... Certamente servono dei rinforzi, ma c’è già una rosa con giocatori importanti su cui lavorare. L’arrivo di Thiago può permettere un altro ulteriore step di crescita».