Solo i nervi, solo una forza mentale che forse alcuni giocatori non pensavano nemmeno di avere hanno salvato la Juve da un pareggio contro il Frosinone che avrebbe avuto del clamoroso, ancor più alla luce della striscia di risultati dell'ultimo periodo. La squadra bianconera sapeva di non poter sbagliare ieri. Tra le mura amiche dell'Allianz Stadium, con un'avversaria di livello evidentemente inferiore, non c'erano alternative alla vittoria, anche perché erano già troppi i punti persi per strada di recente. La sentivano, la pressione, i ragazzi di Massimiliano Allegri, che per una volta hanno almeno saputo tenere alta "fino alla fine" quella tensione indispensabile a colmare i vuoti creati da una condizione generale ancora decisamente poco brillante, non all'altezza delle aspettative.
 

Juve-Frosinone: le lacrime di Cambiaso


Juventus-Frosinone 3-2, PAGELLE: RUGANI SALVA TUTTO E TUTTI! Allegri, questa squadra non è guarita
La Juve, insomma, ha ancora anima. E lo dimostra anche un piccolo episodio che forse è sfuggito a qualche tifoso, nel finale convulso dopo il gol di Daniele Rugani che ha risparmiato al tecnico livornese l'ennesima ondata di fischi e #AllegriOut. Andrea Cambiaso, a sua volta lontano dalla vivacità mostrata nella prima parte di stagione, è stato inquadrato accovacciato a terra in lacrime: un pianto liberatorio, con cui evidentemente ha sfogato tutte le emozioni e le fatiche di una gara che la Juve ha vissuto sulle montagne russe, tra l'adrenalina dei gol di Dusan Vlahovic e la frustrazione di dover sempre rincorrere il Frosinone, anche in senso letterale. 
 
I "giovani" sembrano quasi al limite delle loro forze, risucchiati in un vortice di confusione e isteria collettiva che avrebbe potuto trasformarsi in uno psicodramma. Si è risolto tutto con un sospiro di sollievo, ma gli stessi giocatori ne sono consapevoli: non può andare sempre bene, non ci si può accontentare. Anche perché poi le lacrime rischiano di diventare amare.

Appuntamento oggi pomeriggio con OR LIVE, a partire dalle 13.30 ci sarà Carlo Laudisa con Marcello Chirico e Antonio Romano.