Parla Joshua Zirkzee. Il centravanti del Bologna,  che piace alla Juventus, è padrone del proprio destino grazie una clausola rescissoria da 40 milioni di euro nel suo contratto e oggi, ai microfoni del Corriere Bologna, ha commentato il suo futuro, non esclude la permanenza. 

Juventus, le parole di Zirkzee sul suo futuro al Bologna


TESTA AL BOLOGNA - "In questo momento la mia testa è solo a Bologna. Voglio recuperare dall’infortunio, farmi delle belle vacanze negli States con i miei amici di infanzia e poi vedremo cosa succederà".

VOGLIO IL MEGLIO PER BOLOGNA - "Se potessi scegliere? Sceglierei il meglio per il club. Farò solo quello che ha senso per il mio cuore. È chiaro che per me sarebbe bellissimo difendere questo traguardo raggiunto insieme. Quello che abbiamo vissuto in piazza Maggiore è stato indimenticabile". 

Calafiori-Juventus, Giuntoli gioca la 'carta' Milik? Cosa filtra
AL BOLOGNA DAL BAYERN - "Sono arrivato qui lasciando il Bayern Monaco. Ero entusiasta di venire al Bologna perché volevo giocare. Il campionato era di alto livello, mi volevo misurare. Il club aveva già una visione ben chiara di cosa voleva fare: competere per entrare in Europa. Nessuno però avrebbe mai potuto pensare che questa stagione potesse andare così. C’era l’idea di poter entrare in Europa, ma passo dopo passo, non direttamente in Champions. A un certo punto della stagione però ci siamo detti: "Chi se ne frega, andiamo in Champions. Se dobbiamo conquistarci l’Europa prendiamoci il premio più grosso". La direzione del club è sempre stata quella, ma onestamente nessuno si aspetta di arrivarci così in fretta".

THIAGO MOTTA - "Non ho avuto un colloquio personale con lui. Io e lui non parliamo tanto, quando lo faceva era soprattutto per tenermi sulla corda, sul pezzo. Quando è stata certa la qualificazione in Europa, ha fatto un discorso a tutti: “Bene adesso siamo qualificati, ma voi che volete fare?”. E io gli ho risposto: “Meritiamo di andare in Champions League”. A quel punto siamo entrati come in un tunnel. Non ci ha voluto mettere addosso molta pressione, ma ci ha spiegato quel che dovevamo fare e quali partite dovevamo vincere: all’Olimpico con la Roma e a Napoli. Ha sempre dato a noi giocatori i meriti, ma tutto quello che abbiamo fatto è partito prima da lui". 

OLANDA - "Sono convinto che senza l’infortunio di marzo contro l’Inter me la sarei potuta giocare. Non sono riuscito a rispondere alla convocazione, se avessi potuto farlo magari l’allenatore mi avrebbe richiamato e oggi non sarei fuori dagli Europei. È una mia sensazione, non ne ho la certezza, ma il calcio è così. Avrò la mia opportunità".