C’è chi ha alzato e chi si è occupato di schiacciare forte dall’altra parte del campo. No, non si tratta di un match di volley con protagoniste
Sylla e
Orro, ma del gioco delle polemiche. Nello specifico, un dialogo sulla partita tra
Juventus e
Parma e quello che non ha funzionato,
con protagonisti Lele Adani e Thiago Motta, si è in poco tempo trasformato in una lezione di calcio. Nessuna cattedra, nessun intervento dall’alto al basso, ma, appunto, un discorso di campo. E un discorso che, se ascoltato, assume ancora più significato dopo l’Udinese.
Udinese-Juve, cosa è cambiato
Quello che Thiago Motta intendeva dire, così come Adani, è che non basta puntare il dito sulla linea difensiva per spiegare quello che non ha funzionato contro il Parma. Al contrario, contro l’Udinese la Juventus ha sofferto decisamente meno e non solo per meriti di Gatti e Kalulu.
A Udine, la Juve è stata più aggressiva, ha vinto più contrasti ed è stata più puntuale sulle seconde palle. Convinzione ed efficacia che hanno portato la squadra di Thiago Motta ad avere il predominio territoriale vero, non solo legato al dato sul possesso palla. L’Udinese, soprattutto nel primo tempo, è stata costretta a schiacciarsi e pensare a difendere senza riuscire a essere efficace in ripartenza. Tante cose che contro il Parma non si sono viste, un passo avanti: adesso l’obiettivo è dare continuità.
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