L'head of Juventus Women Stefano Braghin ha tenuto una conferenza stampa oggi, giovedì 14 marzo, alle ore 14.30 allo Juventus Training Center di Vinovo. Queste le sue parole: 


CONFERENZA STAMPA STEFANO BRAGHIN, LE PAROLE


EMOZIONI DOPO IL RINNOVO- "In questi ormai 12 anni di Juventus che potrebbero diventare 15 mi sento a casa mia. Un club che ha segnato un lunghissimo tratto della mia carriera, sono arrivato dodici anni fa, chiaramente farei fatica ad immaginarmi dietro ad un altro simbolo. Ogni volta che capita di pensarsi altrove come può capitare, mi è sempre risultato difficile pensare di vedere squadra e società da avversario. Uno stato d'animo che mi fa stare bene, mi sento a casa. La società ha ritenuto che qua posso essere ancora a casa mi rende orgoglioso. Significa che ho dato qualcosa del tanto che ho ricevuto, mi sono conquistato la possibilità di avere questo orgoglio di rappresentare il club. La Juventus non è un posto per tutti, stare qui è un privilegio che va tenuto a cuore".

Juve Women, la bella iniziativa con le ragazze del settore giovanile: di cosa si tratta
PRESTITI DELLE GIOVANI- "Il percorso dei prestiti lo abbiamo messo in piedi da anni, c'è un problema presente anche nel maschile: il passaggio dal settore giovanile alla prima squadra. Accade che giocatrici valide per la primavera non siano pronte per la prima squadra e abbiano bisogno di un percorso di maturazione. Nel maschile c'è la Next Gen, noi non l'abbiamo, quindi i prestiti sono il palliativo per cercare di fare alle ragazze il percorso. Lo abbiamo scelto come progetto, ho cercato di farlo in modo strutturato, funziona da qualche anno. Alcune rientrano e giocano in pianta stabile. Le seguiamo molto, abbiamo una struttura con Matilde Maltesta e Carola Coppo che seguono setimanalmente le ragazze. Abbiamo feedback buoni. Sicuramente quando parlo di giovani parlo anche di loro, cresciute qui, una serie di valori importanti, attaccamento, fidelizzazione, valori che trasmettiamo nel cammino nel club. Mi riferivo anche ad opportunità che possono nascere sul mercato di calciatrici giovani da sviluppare".

RISPOSTA DALLE RAGAZZE- "Quando giochi alla Juventus non servono questi stimoli per dare il massimo. Maglia, storia, tifosi, sono stimoli più che sufficienti. La squadra in questo momento è chiamata a delle risposte come ognuno di noi. Non voglio pensare serva questo per rendersi conto di dove si è, le gerarchie si cristallizzano in un gruppo di lavoro, tutti sono in gioco. Chi era tranquillo della posizione deve dimostrare di poterla difendere. Aspetto che si crea all'inizio dei cambiamenti".

SEPARAZIONE E PERIODO- "Quando i risultati non vengono dopo un periodo in cui sono venuti oltre ogni aspettativa c'è poca abitudine a vivere la difficoltà della sconfitta, la sofferenza di sapere e rappresentare un club cosi importante, manca la gratificazione del risultato immediato. Secondo me parliamo di gruppo, progetto e persone che negli ultimi sei anni hanno fatto diciannove competizioni vincendone 12, salite al nono posto in europa. Negli ultimi dieci mesi vinto due finali. Questi toni da tregenda li capisco perchè siamo stati troppo bravi prima, abbiamo vinto più di tutti negli ultimi sette anni. I cicli sono fatti di fasi, non vinci sempre, sono ciclista con molti fattori. Poter affrontare con il bottino e la consapevolezza credo sia un buon aiuto, va ai due allenatori, alle ragazze, ai collaboratori. Quindi non vorrei buttare a mare tutto insieme. Non è proprio cosi".

NUOVO MISTER- "Zappella sta lavorando molto bene. Un bravo allenatore, rispetto a lui parliamo di quello che fa lui. Ci sono molte persone che vorrebbero lavorare e si sono candidate per questo ruolo, abbiamo le idee abbastanza chiare sul tipo di profilo che ci serve, l'esperienza ci ha insegnato. Sappiamo sempre più cosa ci serve, nulla di imminente, stiamo riducendo la lista, la scelta sarà in linea con la strategia".

CICLO- "Far meglio di questo ciclo non sarà facile. Più che fine di un ciclo è una fase di un percorso iniziato a perdifiato, una fase in cui ci sono necessità di rivedere alcuni protagonisti che dovranno cambiare le gerarchie, le giovani devono prendere responsabilità e le esperte trasferire esperienza. Non vedrei tanto una fine ed un inizio quanto una rivisitazione delle gerarchie del gruppo e di quello che ci serve, il calcio femminile è cambiato moltissimo all'estero, meno qui, oggi dobbiamo collocarci in un contesto diverso. La società anche, dobbiamo tararci nuovamente".

SEPARAZIONE- “Montemurro alla Juventus rimarrà molto. La stagione l’abbiamo fatta con la sua guida, il triplete ed i quarti li ha raggiunti lui. In un progetto ogni fase ha le sue necessità. Ci ha dato visibilità internazionale, ha dato internazionalità al progetto. Ci ha mostrato il calcio sotto punti di vista diversi che noi in Italia non avevamo presenti, ci lascia eredità grandi, come l’aveva lasciata Guarino, condensando il tutto abbiamo fatto il miglior anno con lui per un grande allenatore che mi auguro possa esprimersi altrove con calciatrici che gli fanno mostrare il suo valore. Chi lavora bene lascia eredità. Lascia una Juventus migliore di come l’ha trovata”.

RINNOVO- “Nel momento in cui si da un segnale di sosta, cambio, nel timore che potesse essere letto come disinteresse o come cesura rispetto al progetto, contestualmente comunicare che dal punto di vista tecnico si andava per altre strade in società c’era continuità, serviva per rassicurare gli appassionati, un cambio legato alla gestione tecnica ma il progetto non si ferma. Benché le due cose viaggino separate, la comunicazione congiunta poteva limitare da un lato la percezione dell’area tecnica ma la progettualità no. Interpretazioni svariate, come sempre quella che fa meno notizia non si dice, ma siamo vecchi lupi di mare. 

PROGETTO- “Progetto? Mi fa piacere chiarirlo, il senso è che il club ha intrapreso un nuovo corso, fatto di competitività e sostenivilitaà. Non viviamo in un contesto a parte rispetto al club, mi ha trovato entusiasta, da amante del calcio credo che la sostenibilità sia la strada per salvare questo gioco straordinario da chi lo inquina e lo rende tossico. Dall’altro c’è il calcio femminile italiano che da due o tre anni è ancora fermo. Dopo il boom del 2019, abbiamo sostenuto come club con la federazione tutti i costi che sono aumentati grazie alla fantastica conquista del professionismo non accompagnato da un piano economico, oggi abbiamo più costi, mancano però marketing, diritti, tv e stfrutamento delle competizioni che non permette salti in avanti a meno che non ci sia chi decide altro. La Premier è lontana da noi. Anni luce. La strategia vuole essere sostenibile che significa che sappiamo di dover investire nel proteggo che non porta ricavi ma deve essere armonico con quanto accade nel club. La strada significa che all’alba del progetto che c’è e deve andare avanti evidentemente si deve puntare su giovani che provengono o da noi o dal nostro circuito, calciatrici straniere per supportare il progetto dove abbiamo bisogno. Non illudetevi di vedere grandi nomi, non sono fatti per noi. I grandi nomi non sempre fanno la differenza, saranno giovani talenti che proviamo ad intercettare prima dei grandi club, questo alza l’asticella del rischio delle scelte, a volte va bene come Julia Grosso, altre meno, ma dobbiamo prenderci il rischio. Terzo pilastro sono le storiche ragazze della Juventus che hanno fatto cose straordinarie per il club e per il calcio, finché ci sarò io avranno sempre un contratto, cambieranno le condizioni, il tempo passa ma finché ci sono io chi ha ”.

BIELLA- “Per quanto sto invecchiando sto bene, Biella non l’abbiamo scelta perchè la ritenevamo migliore del nostro centro sportivo, qui non possiamo giocare, sono stato obbligato a dire al club di dover trovare una soluzione alternativa. Biella è lontana, lo so anche io. Non ho un’altra soluzione. In Piemonte non pullulano gli impianti e le amministrazioni che come quella di Biella vogliono investirci. Non è il Santiago Bernabeu ma non merita le critiche che vengono mosse, quando fuori ci saranno persone a pressare sui cancelli non ci staremo più. Sono grato al club che ci ha permesso di giocare qui. Non possiamo ridurre le distanze, sappiamo che è una criticità, abbiamo rinunciato a far pagare i biglietti per non chiedere ulteriori spese. Il progetto di un nuovo stadio c’è ancora, in questo momento ci sono altre priorità, chissà che con vittorie si possa riaprire questo progetto. Ripeto, a Biella si piò fare un bel calcio, vediamo gli altri girando l’Italia e non mi sembrano nettamente migliori”.

GAP CON LA ROMA- “La Roma inizia un ciclo, una fase vincente, per tanti anni lo porterà avanti come abbiamo fatto noi. Credo abbiamo un ottimo allenatore, una società che investe e crede nel calcio femminile, giocatrici forti e grande seguito. Oggi la classifica dice che tra noi e loro ci sono otto punti quindi bisogna dargli merito, sono la locomotiva del calcio femminile italiano e noi da buoni vagoni cercheremo di seguirli ed avvicinarci”.

RINNOVO MONTEMURRO- “Montemurro comunque l’avrebbe fatta questa stagione, aveva il contratto, non abbiamo allungato un allenatore che non ci sarebbe stato. Nell’estate, prima della UWCL, puntavamo molto su quella gara, sapevamo che in quel momento l’allenatore era molto ambito da società straniere che potevano sicuramente fare meglio di noi dal punto di vista della proposta. È sembrato normale tranquillizzarlo e creargli uno scenario sostenibile rispetto a cosa potessero proporgli gli altri. Chi ha detto che se si rinnova un contratto le cose non possono finire? Klopp andrà via, Tuchel anche con un contratto appena fatto. La strategia del rinnovo è legata al momento, hai una Champions imminente, rischi di perdere l’allenatore ad inizio stagione, provi ad attrarlo e tenerlo per concentrarti sull’obiettivo sportivo. Poi c’è una differenza: io decido il sabato, gli altri parlano il lunedì dopo la partita, con il risultato sportivo è più facile. Dette al lunedì tante cose del sabato le correggerei. Se avessi saputo il risultato della gara contro l’Eintracht magari avrei fatto un altro ragionamento ma dovevo pensare a cosa potesse essere meglio. Non ero preoccupato, avrebbe comunque avuto il contratto”.

NOVITA- "Competitività genera interesse, oggi è raro vedere le teste di serie farsi batter dalle ultime, forse solo noi siamo riusciti. Abbiamo fretta, siamo un paese di calcio, viviamo il calcio in modo totalizzante ma il cammino è lungo, mi aspetto partite attrattive che sono il volano a generare interessi".

RINNOVO GROSSO- "Ha avuto una proposta da noi, è aperta a valutarlo. Ci dirà se la nostra proposta è attrattiva, trattativa aperta, viva. Ottimismo? Non ve lo dico (ride ndr). Moderato dai".

CONFERENZA STAMPA STEFANO BRAGHIN, I TEMI


Quali sono i temi di questa conferenza stampa? Certamente il suo rinnovo, avvenuto una settimana fa, fino al 2027 con la Juventus Women. Di conseguenza uno sguardo al futuro della squadra bianconera, con un focus sulla Poule Scudetto che ormai è alle porte. Un occhio però sarà anche al passato ed alla stagione ancora in corso.   

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