OBIETTIVI - "Voglio fare la mia parte per questo finale. Non penso ai miei gol, l’importante è vincerle tutte. E voglio sfruttare ogni giorno per imparare. D’Aversa è un martello, mi piace perché non mi dà respiro. Farà una grande carriera. E io devo sbagliare sempre meno. Cosa? Correre meno e pensare di più in campo. Fuori, mangiare meglio. Alla mia età dolci e bevande gassate piacciono, ma ho capito che non mi fanno bene".
RONALDO - "Che emozione quel giorno allo Stadium, un’atmosfera unica! E CR7 mi ha detto: “Benvenuto Dejan, come stai?”. Anche Buffon e Chiellini sono stati carini con me. Una gioia immensa per un ragazzo che li aveva visti solo in tv. Abbiamo fatto una bella figura, ma io mi ero infortunato nel riscaldamento: avevo tanta adrenalina e non mi ero accorto di essermi stirato. Qualcuno pensa che mi ero già montato la testa? Lo so, purtroppo. La realtà è che non stavo bene fisicamente. Adesso ringrazio il fisioterapista che mi ha aiutato a risolvere i problemi di postura e di respirazione. In queste settimane abbiamo fatto due sedute al giorno. Ora vado a mille".
SARRI - "Sarri è stato simpatico, mi ha messo a mio agio. Conoscevo il suo Chelsea e il suo tipo di gioco. Anche per questo ho scelto il bianconero. Eriksen in difficoltà? Esatto. Con Conte i movimenti sono diversi, come l’assetto tattico. E il mio dubbio era proprio questo".
SVOLTA - "Dopo la sconfitta con il Cagliari. Ero arrabbiato, avevo giocato bene e per la prima volta mi ero sentito tranquillo in campo. Come se fossi in Primavera. Mi sentivo finalmente adeguato alla serie A".