NUMERO 44 - Ero in Svezia a vedere lo United, ho visto l'esordio di Januzaj, è entrato con una personalità incredibile, non si vedeva che fosse la prima sua partita. E a mio papà ho detto che volevo essere così, giocare in quel modo. Poi mi sono legato al numero, ho letto un po' di cose e mi sono innamorato.
PARAGONE CON DE BRUYNE - Lui è uno dei top 5 al mondo, però lo guardo tantissimo, è fenomenale, voglio diventare come lui, ma anche più forte. Guardo tanto il calcio, imparo tanto dai calciatori e tanto da lui. Lavoro per questo. Mezz'ala? Sì, l'ho fatto per tutta la vita, quindi penso di poterlo fare e di poter giocare lì.
RUOLO - Più avanti o più indietro? Dipende da come gioca la squadra, a Parma il ruolo giusto per me è questo, all'Atalanta in Primavera invece era di iniziare il gioco e partire da dietro. Ma il mio ruolo perfetto è dietro le punte".
JUVE O INTER - Perché Sarri e non Conte? Uno dei motivi per cui ho scelto la Juve è l'aspetto tattico. Penso di poter fare molto bene alla Juve e il gioco di Sarri l'ho studiato tanto. Il mio giocatore preferito è Eden Hazard, guardavo tutte le partite. Quindi sì, penso che posso fare molto bene con quel gioco.
SCARAMANZIA - Ho giocato quasi tutte le partite con la gomma da masticare perché mi sentivo più tranquillo, poi se sbagliavo un passaggio la toglievo. Però non la vedrete per un po' di tempo, perché il mio fisio mi ha detto che non fa bene e quindi non posso più giocarci. Tornerò senza.
INTERRUZIONE - Mi ha dato fastidio? Ho avuto due infortuni, che non riuscivo a smaltire, e ci ho giocato sopra. Quindi quando ci siamo fermati mi sono preso del tempo per curarmi quindi, è brutto da dire, ma mi è servito il tempo per migliorare ancora.
IBRA - Ha cambiato tutta la Svezia. Idolo per me e per tutti, ha aperto porte per tutti noi giocatori svedesi e per quelli di altre culture. Non ci ho mai parlato, ma è un sogno per me giocarci contro e scambiare la maglia con lui. Speciale? Lui crede in se stesso, non lo dice a caso, e tutti gli credono. Perché tutti quello dice poi fa. Simile? Quando parliamo di calcio è molto importante credere in se stessi, in campo sei da solo, nessuno può aiutarti, devi credere in te, sapere di essere pronto e aver fatto il tuo per esserlo.
BRUNO ALVES - E' una cosa che non dimenticherò, nemmeno a 80 anni. E' un uomo incredibile, come persona, come giocatore. Aiuta tutti, consiglia tutti, gliel'ho detto che sono fortunato ad averlo conosciuto.
PALLONE D'ORO - Obiettivo o sogno? Prima non ne parlavo mai, dicevo solo di voler migliorare. Però questi ultimi mesi sono cambiato, voglio diventare uno dei più forti, sono pronto a fare tutto il lavoro necessario per esserlo.
GIOCATORE DI VISIONE - Io quando gioco non penso a gol e assist, è la cosa divertente, penso al fatto che dobbiamo segnare. Devo lavorare, devo tirare e fare di più, posso migliorare questi primi 5 gol.
NBA - Lakers? E' una cosa più grossa del basket, li conoscono tutti. Kobe, Magic Johnson, ora Lebron. E' il prossimo viaggio che voglio fare".