Italo Cucci parla del momento di Maurizio Sarri nel suo articolo su Il Corriere dello Sport: "Lo staff dirigente della Juve s’è lasciato ingannare da qualche dilettante allo sbaraglio naturalmente destinato a rivelare la propria intima essenza come colui che entra in camera operatoria da infermiere spacciandosi per chirurgo. L’ora della verità è impietosa, a Napoli la Treccani schiaffeggiata dal web adottò il sarrismo. Così Allegri, un cinico labronico, continuò a vincere. Max Allegri ha rappresentato in anni vittoriosi il vero spirito juventino, quello del popolo che finge di essere triccheballacche e putipù e invece vuole solo vincere. Avendo anche debellato da tempo lo sfigatorio vincere mussoliniano. Mentre Sarri, prima con il suo ‘Se devo perdere perdo a Napoli’ e l’altrettanto sciagurato riferimento ai ‘rigori italiani’ ha rivelato – voce dal sen fuggita – d’essere antijuventino ‘dentro’".