IMPOSSIBILE - "Stiamo parlando di atleti che, se anche non si allenassero, avrebbero comunque un’autonomia in grado di reggere almeno un tempo. E’ impensabile che finiscano le energie in così breve tempo: sono convinto che, in questo caso, subentrino altri aspetti, come quello mentale e motivazionale, con un approccio sbagliato alla gara. La preparazione non è l’unica causa di un ritmo blando, bisognerebbe scavare più a fondo. Anche perché lo staff tecnico è il primo a rendersi conto dei parametri fisici di ogni singolo giocatore: sa perfettamente chi è in condizione e chi no".
PREPARAZIONE ESTIVA - "Un tempo si dedicavano addirittura sette settimane alla preparazione estiva, poi siamo calati a 6 e a 5. Adesso, tra tournée e amichevoli, se ne dedicano due e i preparatori non hanno lo spazio sufficiente per il lavoro fisico-atletico. Per di più siamo di fronte a una stagione anomala, fatta da due tornei separati da un mese e mezzo senza partite".