E' stato qualcosa di diverso, e dentro ci è finito tutto. Tutto quello che è successo, buona parte di quanto vissuto, buonissima parte di quanto vivremo. Era una serata differente e la Juve l'ha resa a suo modo unica. Non per il risultato, ma per le reazioni contenute in novanta minuti in cui il risultato è stato vero e bugiardo, esagerato e pure effimero. Ininfluente. Al fischio finale, dopo una battaglia nervosa e atletica, dal pubblico non è arrivato nulla. Non un fischio, non un applauso, non un gesto e non una reazione. Un vuoto simbolico, neanche voluto, si è impossessato dello Stadium e l'ha reso una parte del tutto. Ma non era la risposta giusta: la squadra ha dato ogni cosa. E proprio lì - frase fatta e banale quanto si vuole - deve ripartire. 

Juve-Atalanta 3-3: tante emozioni allo Stadium, ma solo un punto per i bianconeri
ANDARE AVANTI - Se qualcuno aveva un mezzo dubbio su come si sarebbe ripresentata la Juve ai nastri della ripartenza post sentenza, ecco, è stato accontentato da un simbolismo feroce. Non solo l'imprevisto di Szczesny, a suo modo "bello grosso", affrontato con la cattiveria giusta. Poi è arrivato il carattere. Sono piovuti gesti. E' sensibilmente emerso il cuore di una squadra evidentemente ferita, ma mai vittima. Che avrebbe potuto cavalcare l'alibi, soprattutto dopo i tanti problemi emersi a inizio gara, che però ha sempre deciso di andare oltre. Oltre gli errori degli stessi "senatori" - Danilo su tutti - e oltre quanto accaduto negli ultimi giorni. Andare avanti, provarci, riuscire e poi ripartire dopo gli errori, pure quelli generosi: è sembrato l'unico modo e non ce n'è probabilmente un altro. Non per metterci una toppa, semmai per metterci il cuore. Tutto il resto, in una classifica da riscrivere, ricostruire, in qualche modo affrontare, troverà il tempo di tornare. 

ORGOGLIO ALLEGRI - Si può dire, ecco, che le parole di Allegri e in seconda battuta della dirigenza abbiano fatto breccia, abbiano dato una traccia, una luce, una sostanza diversa alla stagione. Il tecnico non poteva non ripartire dallo stesso orgoglio mostrato dai suoi questa sera. Orgoglio che ora è uno scoglio contro il mare in tempesta, sarà dunque smussato dagli eventi e inevitabilmente provato dalle intemperie. Come si fa, a tenere tutto? A non lasciarsi travolgere? Sono tutti bravi, quando il mare è calmo. Tutti fenomeni del senno di poi, se l'acqua sconfina. Tutti zitti e al lavoro, invece, alla Juve. Partita dopo partita, senza guardare avanti e indietro, l'obiettivo sarà "soltanto" fissare gli avversari. La stagione non è finita, i punti hanno una valenza diversa, il popolo e il cuore restano sempre gli stessi.