Se vincono, anche di corto muso, è un trionfo, se perdono la colpa è dell’arbitro o peggio dei giocatori. Sì, li additano addirittura alle loro folle per irriderli e sfotterli. Lo fanno i tifosi? No. I giornalisti “embedded” delle radio e delle televisioni locali, i professionisti del marketing antijuventino, gli “opinionisti” avvelenati, gli ex prefetti o ex procuratori di parte avversa, gli onorevoli pronti a lasciare un segno ai posteri con un interrogazione? No. Quelli erano bei tempi.
Se non lo fanno alcuni presidenti specializzati (vedi Aurelio De Laurentiis) o gli allenatori (vedi Mourinho) ci pensano i dirigenti, ci pensa la società. Prendi Pradé. Direttore sportivo della Fiorentina. Siccome molto dignitosamente Italiano non ha commentato episodi e non si è lamentato, ma si è legittimamente doluto di aver perso una partita ben condotta dalla sua squadra, siccome la Fiorentina se vince contro la Juve con 2 rigori contro e un’espulsione non data è sport, ma se perde è furto, sempre e comunque, allora ci pensa lui: Pradé.
Poi la Fiorentina ha rimosso il post in questione. Che senso dello sport si pretende non dico d’insegnare, ma di comunicare, quando i dirigenti e le società si trasformano in ultras? Qualcuno glielo ha fatto notare (a Pradé, alla Fiorentina?) e il video è stato rimosso, ma la nobiltà del gesto rimane.