QUI LA PRIMA PARTE
Lepore nel 2021 diceva: “Se fossimo andati avanti, sarebbe emerso che tutte le grandi squadre erano coinvolte, compresa l’Inter. Anche il Napoli non si sarebbe salvato, tutto il calcio italiano era marcio. Io non ho mai parlato di ‘cupola’, perché la Juve non era l’unica indagata”.
Il Maggiore Auricchio, invece, nel corso delle indagini respinse l’assistente Coppola che era andato a testimoniare le pressioni che l’Inter aveva fatto su di lui affinché ammorbidisse la sua relazione nei confronti di Cordoba che si era preso due giornate di squalifica post partita Venezia-Inter del 16.9.2001. Il Maggiore Auricchio disse a Coppola che “l’Inter non ci interessa”. Nel documento si legge che il Procuratore Federale Palazzi aveva scritto che “L’Inter è la società che rischia più di tutte per il comportamento illegale del suo presidente Giacinto Facchetti”, ma fu estromessa volutamente dal processo.
L'ANONIMO - Si fa poi menzione di un’intervista al Corriere dello Sport del 23 dicembre 2011, concessa in maniera anonima da un investigatore che ammette come mancassero i presupposti per l’intera esistenza di Calciopoli, e come lo scandalo avrebbe dovuto travolgere tutto il calcio italiano, non solo la Juventus.
Come emerge dall’articolo l’investigatore afferma chiaramente che:
- Scoppiò una lite tra i capi: uno voleva chiudere il caso, l'altro no e si andò avanti
- Non ho sentito io le telefonate dell’Inter, ma c’erano due colleghi che dopo averle sentite decidevano quali utilizzare, al contrario di quanto ha affermato il PM Narducci quando disse “Piaccia o non piaccia non ci sono telefonate delle altre società”.
- La sim svizzera di Moggi era sempre muta, abbiamo deciso presto di accantonarla.
Sempre a proposito di Narducci, vengono riprese alcune sue dichiarazioni in merito alle telefonate non prese in esame nell’indagine: “Non costituivano reati perché non erano l’espressione o la manifestazione di accordi che si mettevano in piedi per determinare i risultati di alcune partite”. Si rimprovera quindi al PM una disparità di giudizio anche in merito alla rilevanza dei file in possesso degli inquirenti: a riprova che gli inquirenti avevano familiarità con usare intercettazioni tagliate chirurgicamente, si segnala che il Colonnello Auricchio veniva sanzionato per aver modificato il senso di un’intercettazione in un altro procedimento.