Parla Agnelli: 'Buongiorno a tutti, dal direttore Marotta a Paratici, Nedved e Chiellini che sono qui. E' difficile trovare le parole. Parlo con i numeri. Gigi in porta ha il record di imbattibilità, ha il 44% di clean sheet in carriera, a vinto 26 trofei in 22 anni di carriera. E' una persona altruista, carismatica e ambiziosa, trasparente, onesto. E' un amico, è il capitano. E' stato in paradiso, è sceso all'inferno ed è tornato in paradiso. A lui e gli altri che hanno fatto la stessa scelta saremo eternamente grati. Questa stagione non è stata facile. Prima Italia-Svezia, poi l'infortunio che gli ha impedito di fare il record di presenze di Serie A. Si è visto dare un rigore contro al 93' e Koulibaly ha segnato al 90' qui allo Stadium. Esclusi i familiari Gigi è la persona che ha frequentato casa mia più assiduamente. I numeri che vi ho detto non possono fermare la programmazione. Il prossimo anno il nostro numero uno sarà Szczesny. Gigi ha proposte sia per ruoli fuori dal campo e proposte per continuare a giocare. Ha il mio pieno supporto a prescindere dalla sua decisione. Oggi gli dico grazie per questi 17 anni. Goditi lo Stadium sabato, lo Stadium si goderà te."
"Arrivo qui con grande felicità e appagamento. Ho fatto un percorso bellissimo e straordinario, condiviso con persone che mi hanno voluto davvero bene. Questo bene l'ho percepito giorno dopo giorno e per questo bene ho cercato di fare del mio meglio. Sabato sarà la mia ultima partita con la maglia della Juve. E' il modo migliore per finire questa avventura con due vittorie importanti con la vicinanza e l'accompagnamento di Andrea e del popolo juventino. Avevo paura di arrivare alla fine della mia avventura con la Juve da sopportato o da giocatore che aveva fuso il motore. Non è così e sono orgoglioso di aver potuto esprimere in campo sempre delle prestazioni all'altezza del mio nome e di quello della Juve."
ANNATA - "E' stata una stagione stancante. Già da novembre ci siamo fatti carico di un peso enorme che è stato il fallimento del mondiale. Ci sono stati bassi clamorosi e inaspettati e picchi incredibili. Anche la razionalità a volte è venuta meno. Qualche perplessità di vincere lo scudetto dopo Juve-Napoli c'era. Dovevamo capire se eravamo ancora noi o se ci saremo disuniti nel finale di stagione. Per l'ennesima volta abbiamo dato una risposta incredibile. La prossima settimana sarà quella delle decisione definitive. Fino a 15 giorni fa ero un ex giocatore e lo avevo accettato con la massima serenità. Qualsiasi cosa capiterà voglio essere felice e sereno. La programmazione è importante e capisco la Juve. Io volevo solo finire nel miglior modo possibile. Szczesny poi è bravo almeno quanto me."
ITALIA - "Per un'altra squadra italiana non se ne parla. C'era qualcosa di romanzato, come un ritorno al Parma ma non accadrà."
INFORTUNIO - "Quando mi sono fatto male alla schiena tutti pensavano, giustamente, che avessi finito la carriera, ho trovato la forza per far diventare unica questa grande carriera. Sapevo che dovevo soffrire e sudare. Questo tipo di sfida e obiettivo ha fatto si che a distanza di 8 anni siamo qui con tanti trofei in più vinti e tanta soddisfazione in più. All'epoca era impensabile anche per me ma io mi nutro di sogni e ambizioni. Questa è l'essenza della vita per me. Non importa se la vinci o se la perdi. E' bello battersi. E' questa l'essenza della vita."
Agnelli: "Abbiamo parlato del futuro con Gigi, qualsiasi inizio necessità formazione. Quindi abbiamo parlato di un primo anno di formazione per capire la gestione di un club a 360 gradi dopo quel primo possiamo capire la direzione giusta. Vale per Gigi e per qualsiasi dipendente di una società."
ADDIO - "Decido in base alle percezioni e all'importanza che posso avere in un certo progetto oltre che gli stimoli e il mio stato di forma fisico. Non devo lasciarmi condizionare dall'impeto e dall'esaltazione del momento. Non sono uno che crede sia giusto finire la carriera in chissà quale campionato di terza o quarta fascia. Sono un animale da competizione in quel contesto non potrei vivere e non mi sentirei a mio agio."
UEFA - "Per quella che potrebbe essere una squalifica per il dopo Madrid credo sia giusto e normale quello che è accaduto in campo, non ho capito l'espulsione. E' evidente che nel post gara abbia esagerato. Mi spiace perché in 23 anni di Champions non sono mai stato squalificato. Ho sempre avuto una condotta educata. Era una situazione particolare e a distanza di giorni ho detto che il Buffon di quella sera con i sentimenti e l'animo dilaniato di quella sera non poteva che dire quelle cose. Passati due giorni mi è dispiaciuto aver tra virgolette offeso l'arbitro che è un essere umano che fa un lavoro difficile. L'avessi visto due giorni dopo l'avrei abbracciato, gli avrei chiesto scusa ma avrei ribadito i concetti dopo una partita così importante per la Juve e per me."
VIA DAL CALCIO - "Rianalizzando la stagione mi sono dimenticato un dettaglio da non sottovalutare. Emotivamente febbraio e marzo sono stati mesi complicati. L'elaborazione del ritiro ti tocca dentro. Da aprile sono tornato ad essere leggero, fiducioso e felice come lo sono stato nei giorni migliori e questo grazie anche all'appoggio di tutte le componenti. Anche col presidente ho pensato che in caso di ritiro anche sei mesi sabbatici non mi farebbero male."
SZCZESNY - "Eredità più grande? Tek è un ragazzo intelligente che sin dal primo giorno, oltre all'aspetto tecnico, era anche incuriosito dal modo in cui si sta in uno spogliatoio come quello della Juve. Oltre me ha avuto anti ottimi esempi dai quali attingere e maturare. Parlo di Giorgio, Barza, Marchisio, Khedira, Licht."
SABATO - "Me la immagino come una giornata pregna di sensazioni. Sentire che sono stato sempre percepito come uno della Juve e come uno da Juve. Per le celebrazioni non sono un soggetto adatto. Già da bimbo non mi piacevano i compleanni per non sentirmi al centro dell'attenzione. Per me tutto quello che c'è stato e ci sarà fino a sabato sarà il ricordo più bello. Non ho bisogno di altro tipo di manifestazioni perché ne ho già avute tante."
FINE CICLO - "Se pensassi una cosa così vorrebbe dire che non ho capito la Juve. Prima di me ci sono stati grandi portieri e se io avessi la presunzione di pensare che la Juve senza di me chiude un ciclo sarei da rinchiudere. La forza della Juve è la famiglia. Io sono stato una piccola parte di questa famiglia. Si sapeva che prima poi avrei dato l'addio, non si sono fatti trovare impreparati e continueranno a vincere arrivando anche a cose più ambiziose."
AGNELLI CHIUDE - Parla ancora il presidente: "Le bandiere esistono ma passa il testimone a una persona che ha già 13 anni di Juve. Gigi è timido, sono tante le persone che gravitano intorno alla Juve. Gigi ha fatto quasi il 20% del percorso della mia famiglia. Ci ha emozionato averti con noi."