Due addii, un ritorno e una promozione. La Juve è già cambiata parecchio e qualcosa ancora dovrà succedere, sia a livello dirigenziale (si aspetta ancora l'AD), sia a livello di rosa, perché il mercato è ufficialmente aperto da qualche giorno, ma tra Europei e Copa America poco è stato fatto. Contatti sì, volontà e idee anche, un po' di pressing, ma senza colpi ufficiali, che potranno arrivare nelle prossime settimane. Intanto, però, nella Juve di Max Allegri è già cambiato molto, visto che già lui per quattro anni almeno sarà molto più che un semplice allenatore. Un cambio di rotta che è anche un cambio di strategia: il tempo degli azzardi e delle politiche spregiudicate pur di continuare a salire in termini di fatturato, complicando in maniera quasi insostenibile la voce dei costi, è finito. La parola d'ordine sarà prudenza, con sostenibilità, se possibile senza ridimensionamento tecnico.

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LE MOSSE - La prima mossa porta a quell'aumento di capitale già concordato dalla proprietà e che vedrà al momento opportuno ripianare il bilancio con l'iniezione di circa 300-400 milioni, che non servirà per il mercato, ma potrà evitare la forsennata corsa alle plusvalenze. Non cambia, però, il fatto che da qui al 30 giugno si proverà a concludere delle cessioni preziose, senza dover arrivare ai 100 milioni previsti inizialmente. E il mercato? La Juve ha degli obiettivi chiari: Manuel Locatelli è il primo, un attaccante è il secondo. Una punta che arriverà indipendentemente dalla decisione di Cristiano Ronaldo, il cui addio può solo dare più possibilità di spesa, ma richiedere un investimento diverso. Nel frattempo e per tutte le altre posizioni, senza offerte ritenute congrue per esuberi o giocatori non-incedibili, la Juve non interverrà in entrata. Un esempio? Demiral è in vendita, ma pure partisse prima di intervenire bisognerebbe cedere Rugani che senza un'offerta giusta resterà a completare la difesa. E così vale per tutti, soprattutto per chi ha valutazioni importanti o ingaggi pesanti. Nessuna svendita, ma qualche giocatore da recuperare. Come riporta calciomercato.com, non c'è più la volontà a spingere fuori i giocatori in ogni modo, magari pagando parte dell'ingaggio come buonuscita o come agevolazione per il prestito. Finita quindi anche l'era dei calciatori pagati per fare posto in organico o a bilancio. La Juve è già cambiata.