Questa la sintesi e la conseguenza di quanto Pirlo va dicendo. La stessa cosa dice Liverani, ma di lui i media se ne occupano molto meno. Non c’è niente di sicuro, appunto, in attesa di vedere realizzato un progetto o di arrivare in fondo a un esperimento: ci si può perdere per strada, bisogna introdurre delle varianti (relative o strutturali), si rischia di non scoprire nulla… Quindi bisogna aspettare. Questo è quello che chiedono la Juve e il suo allenatore, perché a causa del Covid e quindi della ripresa immediata non ci si è allenati molto, non sono state possibili le amichevoli ecc.
La Juve è un cantiere aperto: mancano pezzi e tempo, all'Inter no. E se Pirlo facesse come Allegri?
Le immagini del cantiere o del laboratorio rendono l’idea. Stiamo parlando della Juventus. L’idea è quella d’un progetto e d’un esperimento ovvero: non c’è niente di sicuro, ci vuole tempo per arrivare a un risultato.
Questa la sintesi e la conseguenza di quanto Pirlo va dicendo. La stessa cosa dice Liverani, ma di lui i media se ne occupano molto meno. Non c’è niente di sicuro, appunto, in attesa di vedere realizzato un progetto o di arrivare in fondo a un esperimento: ci si può perdere per strada, bisogna introdurre delle varianti (relative o strutturali), si rischia di non scoprire nulla… Quindi bisogna aspettare. Questo è quello che chiedono la Juve e il suo allenatore, perché a causa del Covid e quindi della ripresa immediata non ci si è allenati molto, non sono state possibili le amichevoli ecc.
Due domande sorgono spontanee: le altre squadre (ad esempio Atalanta, Napoli, Inter, Milan, Roma…) il tempo lo hanno avuto? La Juve è diversa? Proviamo a rispondere. Anche le altre squadre citate il tempo non lo hanno avuto, ma non hanno cambiato allenatore, però, probabilmente, sono state in grado di identificare e “risolvere” (tra virgolette) punti dolenti. Per esempio, l’Atalanta, non ha operato grandi cambiamenti: forse, non ne aveva bisogno, e comunque ha acquistato un giocatore di valore a centrocampo; l’Inter, invece, sì e con costrutto (Vidal, Hakimi). Entrambe hanno mantenuto l’allenatore. Entrambe hanno avuto lo stesso tempo della Juventus per presentarsi ai nastri di partenza. Il fatto è che alla Juve, invece, è cambiato l’ingegnere del cantiere o lo scienziato del laboratorio, perché, sulla carta, quattro acquisti ci sono stati.
Laboratorio e cantiere juventino, per ora, più che dire cosa si deve fare hanno detto quello che non si deve fare: mettere giocatori fuori ruolo e relegarli a mezzo metro dalla linea laterale, lasciare scoperta la difesa con un centrocampo confusionario per permettersi l’eterno sogno del trequartista. Però anche questa considerazione è relativa se pensiamo a come Pirlo diventò un grande campione: fu destinato ad un ruolo diverso da quello in cui aveva sempre giocato. Ma, forse, all’epoca c’era più tempo. Soprattutto, la qualità del protagonista da “sperimentare” era diversa. Oggi, il tempo a disposizione è poco e, inoltre, la squadra sembra alla ricerca di elementi sufficienti, sebbene non necessari, invertendo, quindi, la consecutio. Il riferimento va al sogno Chiesa (inseguito) e al bisogno di almeno un terzino (trascurato). Sì, sembra che i sogni vengano prima dei bisogni. Ma in ogni cantiere o laboratorio quando e quali scelte fare è essenziale. Insomma: meglio prima Gosens e dopo Chiesa.
Poi, magari, qualcuno dirà che certe scoperte sono state casuali e che anni fa ci fu una Juve di Allegri quattordicesima all’ottava giornata. Quella Juve poi vinse il campionato. Siamo sicuri di voler ripetere l’esperienza? Oggi finirebbe come allora?
Questa la sintesi e la conseguenza di quanto Pirlo va dicendo. La stessa cosa dice Liverani, ma di lui i media se ne occupano molto meno. Non c’è niente di sicuro, appunto, in attesa di vedere realizzato un progetto o di arrivare in fondo a un esperimento: ci si può perdere per strada, bisogna introdurre delle varianti (relative o strutturali), si rischia di non scoprire nulla… Quindi bisogna aspettare. Questo è quello che chiedono la Juve e il suo allenatore, perché a causa del Covid e quindi della ripresa immediata non ci si è allenati molto, non sono state possibili le amichevoli ecc.
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