Un sospirone di sollievo. E una boccata d'ossigeno. Comunque, un segnale vita. Tenuti in piedi, anche e ancora da Juan Cuadrado. Sembra l'analogia perfetta, una richiamata alle armi e al cuore di quella Juve, che nel 2015 tentò la scalata impossibile e ne uscì con la testa altissima e lo scudetto sul petto. Inutile aggiungerlo: si tratta di due squadre (e gruppi) diversi. Quelli di ieri e quelli di oggi proprio non si pigliano. Ma per una notte è anche bello viversi la magia, andare avanti con un metaforico passo indietro e lontano, eppure in grado di produrre la stessa emozione. Le stesse ambizioni. 

PRIMA DEL NOVANTESIMO - E' un momento e quindi svanisce, è illusorio e per quanto bello indica però tutta una strada da seguire. Come un lampo di lucidità nei momenti felici. Se si fa concretamente, quel passo indietro, si nota infatti una squadra che fatica e subisce, che ha avuto cattivo tempo sopra la testa per larghissimi tratti del primo tempo. E che quando è stata chiamata ad alzare il ritmo e il numero delle occasioni, semplicemente non ce l'ha fatta. E' servito Chiesa, bravo ad alzare la testa e a cambiare da solo il proprio destino: il rosso a Milenkovic è tutto suo ed è largamente decisivo. E' servito Cuadrado, in grado di dare una soluzione costante, un appiglio in una tempesta vera e profonda. E poi il colpo decisivo. Elementi singoli e dei singoli, ma nulla dal coro di una squadra apparsa ancora una volta affaticata dagli eventi e mai in grado di dare una risposta vera, concreta, continua. Che poi sarebbe la sterzata attesa da tutti, Max Allegri in primis.  

Juve, esulta anche Khedira! Il suo messaggio
VITTORIA CHIAVE - Del resto, cosa sarebbe stata la Juventus senza i tre punti oggi? La stessa squadra con le stesse difficoltà, privata inoltre di un Dybala decisivo (serata molto complicata) e persino degli scatti di Chiesa, inciampato sui desideri di giocate finché non ha iniziato a inanellarne un paio consecutive. Ragionando a prescindere dal lampo decisivo di Cuadrado, vien fuori una non-risposta al campionato: la Juve ha tre punti in più, ma non ha risolto un bel niente. Né dal punto di vista dell'atteggiamento, né sull'annoso discorso del gioco, né sulle ambizioni e la cattiveria che Allegri cercava di ritrovare in un ritiro dimezzato. Buona sosta a tutti: sorride solo il risultato. Ci sarà chi si accontenterà.