Sette punti nelle ultime otto partite: è tutto qui. E' la matematica, quella che Allegri continua a definire "inattaccabile". E' la prestazione, che la squadra continua a fornire solo a sprazzi. 

E' la difficoltà, palese, di una squadra che a fine partita è ferma sotto la curva con gli occhi spenti, smarriti, privi di qualsiasi forza che non sia l'inerzia. La curva chiede una risposta e una risposta in realtà non c'è. C'è solo la delusione che cova dalla partita interna con l'Empoli, dove si è spezzato inevitabilmente qualcosa. 



Le domande da fare ad Allegri


Ma cos'è, che si è spezzato? Il rapporto tra Allegri e la squadra? Il filo di fortuna che aveva annodato i primi e bellissimi risultati? E perché l'allenatore non ha risposto alla domanda diretta, glissando sui risultati e parlando di periodo e di ruote che girano? 

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E dai. Troppo riduttivo. E su: neanche lui ci credeva. Anche davanti a timide reazioni, la Juventus non è mai guarita, restando un deserto di idee. Aridissimo. Vlahovic ha trascinato finché ha potuto, nella prima giornata 'no' non sei riuscito nemmeno a sostituirlo degnamente. 

Poi: la gestione di Kostic? Quella di Yildiz? Perché togliere Chiesa quando la partita è da vincere e hai ancora tanto tempo per farlo? La squadra è in caduta libera e sembra soprattutto senza guida. Chi è che si prenderà la responsabilità?