Con Maurizio Sarri ai box a causa della polmonite è toccato a Pavel Nedved parlare in conferenza stampa alla viglia della partita contro il Parma. Una conferenza stampa in cui ha voluto subito fare il punto sulle condizioni di Maurizio Sarri confermando quanto comunicato ieri dalla Juve: "Dopo la sosta ci sarà, vi manda i suoi saluti". Il vicepresidente bianconero è consapevole che "ci saranno delle difficoltà perché non è semplice assimilare un certo tipo di gioco" ma è fiducioso perché "la squadra sta rispondendo bene". Ci vorrà del tempo per vedere la Juve di Sarri e questo ci tiene subito a dirlo, anche e soprattutto per quei tifosi e addetti ai lavori che non hanno apprezzato le partite di precampionato. Roma non è stata costruita in un giorno e Sarri ha bisogno di tempo. La Juve glielo darà ma Pavel fa arrivare un messaggio anche al tecnico bianconero: "Questo non è un anno di transizione. La Juve deve vincere sempre".

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VALORI E SCUDETTO - E' stata un'estate di grandi cambiamenti, dice Nedved, dall'allenatore, allo staff tecnico e medico, ma nonostante tutto i valori del nuovo allenatore rispecchiano quelli della Juve: ​"Lui vorrebbe stare in ufficio e in campo tutto il giorno, dedica molto tempo al campo". Cultura del lavoro e del sacrificio. Da questo punto di vista sia Sarri che la Juve hanno sempre viaggiato sullo stesso binario. Per il resto, invece, ci vorrà ancora tempo ma la Juve l'ha messo in conto e ha la certezza di aver messo a disposizione del tecnico una signora squadra. "I calciatori sono la nostra certezza", sussurra a fine conferenza PN. Non manca un riferimento alla lotta scudetto e non potrebbe essere altrimenti alla vigilia di un campionato che vede come principale avversaria l'Inter degli ex Conte e Marotta che hanno iniziato il ciclo di vittorie bianconere. Nedved cerca di mettergli subito pressione: "Hanno fatto investimenti importanti, vogliono vincere subito", alla faccia di chi invece gioca a nascondino. "Essere in pole per lo scudetto non mi interessa, voglio i tre punti domani".

MERCATO - Ultimo, ma non ultimo il calciomercato che per agevolare società e calciatori (non solo della Juve) dovrebbe essere chiuso nel momento in cui inizia il campionato. "Purtroppo non è così - ammette Nedved - quando ero calciatore volevo iniziare con la sicurezza di giocare un anno con la stessa squadra". E di situazioni in bilico, in casa Juve, ce ne sono tante. Nedved, come Paratici, non mette nessuno alla porta, almeno a parole. "Dybala non può essere un problema, Higuain è tra i 2-3 attaccanti più forti al mondo". Il problema, però, è che la rosa della Juve è ancora troppo ampia per i gusti di Sarri e della stessa Juve. Nedved non può dirlo ma lo sa bene e infatti non chiude alle cessioni: "Se ci saranno opportunità buone per noi e per i nostri calciatori le valuteremo, c'è concorrenza e lo sanno tutti". Come dire: restata ma a vostro rischio e pericolo. Nessuno vi caccia ma il posto assicurato non ce l'ha nessuno. Pavel ha scoccato le sue frecce.

@lorebetto