Che fine ha fatto la lunga rosa della Juve, quell’abbondanza quasi esagerata, per la quale in tanti hanno accusato il CFO bianconero Paratici? Dopo poco più di due mesi, l’unico reparto che resta ricco di alternative, anche grazie ai pochissimi infortuni, è il centrocampo. Attacco e, soprattutto, difesa, sono clamorosamente corti.

Oggi in conferenza stampa Sarri è stato chiaro: “Chiaro che i giocatori, quando sono così spremuti, così utilizzati, hanno tutti bisogno di qualche minuto di riposo. Il motivo per cui hanno giocato quasi sempre Bonucci e De Ligt l'ho già detto. A tutti e due non do riposo”. De Sciglio out, seppure pronto al rientro, Danilo fuori per svariate settimane, un buco a sinistra dietro Alex Sandro. E poi, più di ogni altra cosa, il ko di capitan Chiellini. La possibilità di scelta si è pian piano ridotta, le circostanze hanno costretto Sarri a lanciare senza troppa protezione De Ligt, in palese difficoltà. Le parole di oggi certificano due cose: innanzitutto, che ad oggi il reparto arretrato è in sofferenza. Poi, ancor più importante, la non totale fiducia di Sarri nei confronti di Demiral e Rugani. Il tecnico non si fida di loro, non ancora almeno. Altrimenti non sarebbe faccenda improponibile pensare di far riposare, anche insieme, Bonucci e De Ligt.

Juve, il prezzo per la cessione di Mandzukic
Se la difesa piange (nonostante sia la meno battuta in Serie A, come ha sottolineato Sarri), l’attacco non ride. Ronaldo non è più un ragazzino, e sceglie quando e come riposarsi. Dietro di lui Higuain convive spesso con piccoli e grandi acciacchi, Douglas Costa arriva invece da 45 giorni di stop forzato causa infortunio. Restano l’opaco Bernardeschi di questi tempi, il rivitalizzato e utilissimo Dybala e, all’occorrenza, il tuttofare Cuadrado. E’ evidente però la mancanza di un’alternativa vera ad Higuain, con caratteristiche da centravanti puro. In realtà la Juve continua a pagare Mandzukic, che resta sempre escluso e fuori dal progetto. Sicuri non serva?