Nessun senso di appagamento, nessuna soddisfazione per essere arrivate a giocarsi una semifinale di Champions League, senza arrivarci a causa della sconfitta per 3 a 1 contro il Lione. Niente sorrisi nel post partita. Dalla delusione, un messaggio importante: questo è il nuovo livello della Juventus, niente di straordinario, ma il frutto di un lavoro scientifico, la nuova ordinarietà delle bianconere. Sì, perché la squadra di Montemurro ha dimostrato di poter stare al livello delle migliori compagini europee. Le categorie di differenza esistono ancora, il gap c’è, ma il progetto è credibile e ambizioso: i gap si colmano, e per farlo si passa anche da serate come quella di ieri.
E allora, come dicevamo, la rabbia e la delusione vanno assimilate, ma è fondamentale che ci siano. Affinché diventino un ennesimo mattone del progetto, e non il martello che lo può distruggere. Per finire: grazie Juventus Women, perché avete sognato e fatto sognare. Adesso il risveglio e una promessa: appuntamento al prossimo anno, con ancora più consapevolezza ed esperienza, adesso l’Europa è casa tua.