Dusan Vlahovic riprende per mano la Juve dei giovani. Lui che in fondo, ancora giovane lo è visto che ha 23 anni e fa parte di quell'ampio gruppo di giocatori bianconeri nati tra il 2000 e il 2005. Basta dare un’occhiata alla formazione che ha affrontato l’Inter domenica sera e si scopre che c’erano tre giocatori classe 2000 tra i titolari: Vlahovic, appunto, insieme a Cambiaso e Nicolussi. Non solo: la panchina era composta, tra gli altri, da Kean (pure lui del 2000), poi entrato nella ripresa, da Miretti e Iling-Junior (entrambi del 2003) e da Huijsen, Nonge e Yildiz, talenti classe 2005 per i quali Allegri stravede. In più erano assenti Weah (2000) e Fagioli (2001). 

Non capita spesso di affrontare una sfida scudetto con una rosa così giovane, sicuramente più degli avversari di domenica.  Come riferisce il Corriere dello Sport, il passaggio generazionale è in corso: per alcuni protagonisti già in là con l’età si è chiuso un ciclo e la società la scorsa estate ha voltato pagina, poi si sono aggiunte le necessità di bilancio che hanno imposto un mercato in autofinanziamento e consigliato di puntare sui ragazzi che sono sbocciati nella Next Gen o che sono tornati da un’esperienza in prestito. Una direzione chiara che proseguirà anche il prossimo anno, quando torneranno in rosa altri giovani come ad esempio Soulé, senza dimenticare Barrenechea, Kaio Jorge e Facundo Gonzalez, in prestito alla Sampdoria. 

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