E' vero, queste sono ore in cui le persone sono concentrate su Conte, quello alto e romano. Però anche Antonio merita una postilla, un pensiero. Veloce e quasi in fuga. Del resto, gli strafavoriti anche stavolta sono rimasti fedeli al loro stile: crollare sulle proprie promesse, così come mostrato nell'ultima sconfitta maturata a Valdebebas, dove il Real ha battuto i nerazzurri per 3-2. 

E allora, giusto per calcolare un paio di fattori (determinanti per la squadra, non per il futuro di Conte): in campionato, l'Inter è sesta in classifica e ha un punto in meno della tanto bistrattata Juventus di Pirlo; in Champions, appena due punti e ultimo posto nel girone. Tutto aperto, praticamente ovunque. Però il retropensiero è necessario, specialmente in tempi in cui gli attacchi non si contano e in qualche modo serve razionalizzare tutto quello che sta succedendo: cosa sarebbe accaduto se il novellino Pirlo avesse avuto lo score del fenomenale Conte, da 12 milioni a stagione? 

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I cieli si sarebbero aperti e inchiostro maligno sarebbe piovuto. Un po' ovunque, un po' per partito preso. Davanti a questo cumulo di delusioni, ci sarà finalmente una reazione o perseverà la versione zen del leccese? Quantomeno, ci faceva divertire. Così sembra affondare il dito nella piaga: e questo è sport che piace ad altri, meno ai gobbi.