"Lavoreremo per costruire un futuro della Juventus all'altezza del suo passato". Una frase chiara e semplice, ma che racchiude tutto del corso e del nuovo mondo Juve. Era il 18 gennaio 2023, era il giorno del nuovo inizio, almeno quello ufficiale. A processi ancora in corso - anzi ancora agli albori - e poco dopo l'annuncio della prima penalizzazione, la Juve ha scelto il proprio cdA tutto rinnovato: cinque consiglieri in carica per tre esercizi fino all'assemblea che approverà il bilancio al 2025. Chi? Gianluca Ferrero presidente, Maurizio Scanavino amministratore delegato, poi Laura Cappiello, Diego Pistone e Fioranna Vittoria Negri. Con questi ultimi tre a far parte del Comitato per le Nomine e la Remunerazione (Cappiello Presidente), Comitato Controllo e Rischi e Comitato per le Operazioni con Parti Correlate (Fioranna Vittoria Negri Presidente), Comitato ESG (Diego Pistone Presidente). 

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L'EMOZIONE - “Ho assunto l’incarico di presidente della Juventus con grande emozione ma anche orgoglio", aveva detto all'inizio del suo discorso, avanzando anche un ringraziamento: "In particolare Andrea Agnelli, che mi ha regalato una maglia che ho qui con me: spero di essere all’altezza e di onorarla al meglio”. Lui, scelto e designato il 29 novembre 2022 da John Elkann come nuovo presidente della Juventus poi entrato in carica meno di mesi dopo. Lui, uomo di fiducia della famiglia Agnelli, scelto per essere il cardine di un pool di esperti e di professionisti che avrebbero avuto il compito di difendere la Juventus. Come poi è stato. I processi che ha affrontato il club nei mesi immediatamente successivi sono stati duri: mesi di studio e trattative, mesi anche di strategia, chiusi con il patteggiamento e il pagamento di una pena che potesse restituire alla Juve una stagione finalmente normale. Del resto l'obiettivo era dichiarato: "Difendere la nostra squadra in tutte le sedie competenti, che sia penale o sportiva o civile. Lo faremo con determinazione e rigore, ma anche pacatezza e senza nessuna forma di arroganza". E nei fatti, al momento, la ragione sembra andare a questa scelta, nonostante i dubbi iniziali, soprattutto dei tifosi.

IL PERCORSO - A dimostrarlo c'è il percorso. “Ultimamente ho avuto l’opportunità di incontrare qualcuno di loro e li ho trovati smarriti e preoccupati per il futuro. Qui - aveva detto - voglio essere chiaro: ho assunto questa responsabilità per dare il massimo, assieme al cda lavoreremo per un futuro che sia pari al passato glorioso. Quando parlo di Juventus dico tutta la Juventus, quella che lavora dentro il campo e quella che lavora fuori”. Dalla paura alla lotta scudetto di oggi, passando per la fine dello scorso anno. La Juve di oggi è figlia del recente passato, di scelte anche complesse e di una rivoluzione prima di tutto nelle idee. I giovani, l'entusiasmo e un nuovo percorso, aperto ufficialmente un anno fa e che tra qualche mese potrebbe regalare uno (o due) grandi sorrisi... I primi trofei di Ferrero, il ritorno della Juve. Alla fine, dopo tutto ciò che è accaduto in pochi mesi, ci sperano un po' tutti, Ferrero in testa.