Un premio individuale, che ne certifica la maturazione definitiva e il suo ruolo da assoluto protagonista nel nono scudetto consecutivo della Juventus. Paulo Dybala ieri è stato premiato dalla Lega come MVP della Serie A 2019/20. Semplicemente il miglior giocatore del campionato. E pensare che al suo fianco c’è Cristiano Ronaldo, l’uomo dei 31 gol in campionato, con cui è diventato ‘partners in crime’. In gol per dirla meglio (42 in due).

È SBOCCIATO DEFINITIVAMENTE - Come ha fatto la Joya a diventare così imprescindibile, al punto che tutto il mondo juventino sta sperando nel suo recupero contro il Lione? Semplice, si è ritagliato uno spazio diventato man mano diventato pesantissimo, grazie anche ad una nuova collocazione tattica che gli permette di spaziare per tutto il campo, svariando qua e là con una tecnica da fuoriclasse, sbarazzandosi dei suoi avversari come fossero birilli, fino a sbriciolare le difese avversarie. In questa zona del campo (quella di sua primaria competenza) ha fatto il salto di qualità finale, imparando a duettare alla perfezione con CR7 e diventando decisivo sotto porta. Concretezza abbinata, appunto, all’estro da chi indossa la 10, come dimostrano le tante perle sfornate pre e post lockdown. Molti pensano che l’assegnazione dell’MVP sia stata ingiusta, che lo avrebbe meritato Immobile, nell’annata dei 36 gol in campionato. Ma è innegabile come Dybala abbia preso per mano la Juve soprattutto nei momenti difficili, ovvero la squadra vincitrice del tricolore.
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