IL RICORDO - «Se devo scegliere la “mia” Lazio-Juve, non ho dubbi: la Supercoppa del 2013, all’inizio del mio terzo anno in bianconero. Per tre motivi: vincemmo 4-0, segnai un bel gol, ma soprattutto misi Chiellini nelle condizioni di segnare di destro, a porta vuota. E far segnare Chiello è un mezzo miracolo eh: è stato l’assist più difficile della mia vita...».
JUVE E LAZIO - «Non posso dare giudizi approfonditi, perché non ho visto tutte le partite e poi solo chi vive lo spogliatoio può sapere come stanno le cose. Però mi sembra che la Lazio stia assorbendo il cambio di allenatore: Sarri ha portato un nuovo sistema di gioco e idee diverse, finora quindi ci sono stati un po’ di alti e bassi, ma la situazione mi sembra in miglioramento. Serve tempo per arrivare al top, però quello che ho visto mi è piaciuto abbastanza. Per quanto riguarda la Juve, invece, la qualità c’è. Però alcuni episodi sono stati contrari ed è mancata la cura dei dettagli, che fa sempre la differenza. All’Olimpico la Juve avrà molta pressione: non può più sbagliare se vuole rientrare nella lotta per lo scudetto».
JUVE PIU' FORTE DI QUESTA - «Non si possono fare confronti. Certo, noi facevamo paura: anche a noi stessi, ogni tanto. Ma pure questa squadra ha ottime potenzialità e non a caso i risultati sono stati migliori in Champions, dove c’è più attenzione ai dettagli perché se sbagli vai subito a casa».
ADDIO RONALDO - «Ha condizionato? Di sicuro senza di lui è tutto più difficile: segna sempre, è un fenomeno».