SFIDA DELLA CARRIERA - "Juve-Lazio è la sfida della mia carriera. A Roma ho vissuto in modo splendido e ho conosciuto persone speciali. A Torino ho festeggiato sette scudetti, ho imparato la cultura della vittoria e incontrato amici che purtroppo non vedo da oltre un anno e che spero di abbracciare presto".
CHE PARTITA MI ASPETTO - "Tesa, tosta: entrambe le squadre avranno grande pressione. La Juve deve vincere per continuare a sognare lo scudetto, la Lazio per coltivare le ambizioni di Champions. È la classica gara che non si può sbagliare".
SCUDETTO - "Certo. La Juve sa come si vince, non si fa stressare dalla situazione. La qualità nella rosa non manca e i ragazzi sanno affrontare certe sfide".
PIRLO - "Coraggioso e futuribile. Nel senso che se anche non dovesse vincere lo scudetto quest’anno, sta costruendo le basi per riuscirci nella prossima stagione. Serve tempo, i cambiamenti importanti non si possono metabolizzare in pochi mesi. Ma sono sicuro che Andrea farà benissimo. E chissà che l’anno in cui soffre in campionato, la Juve non riesca ad andare fino in fondo in Champions. Contro il Porto la qualificazione arriverà di sicuro, poi servirebbe un po’ di fortuna nel sorteggio dei quarti e dalla semifinale in avanti può succedere di tutto".
QUELLA PUNIZIONE DI DEL PIERO - "La vittoria per 2-1 allo Stadium nel 2012, con la punizione di Del Piero nel finale: fu decisiva per lo scudetto. E poi la Supercoppa del 2013 a Roma: vincemmo 4-0, io segnai, esultai e i tifosi della Lazio si arrabbiarono. Ma per me era una forma di rispetto verso la maglia che indossavo".