E' caduta la prima regola del fight club Juve: no, non evitare di parlarne, ma esserci quando contava. Senza star lì a badare a momenti, sensazioni, condizioni. Rispondere presente pure nel controllo delle emozioni. A cambiar tonaca sembra invece cambiato anche il monaco, e la Juve ha perso l'andata degli ottavi di finale di Champions League: è 1-0 per il Lione, a decidere è la rete di Tousart al 31'.  Ecco le nostre pagelle.

SZCZESNY 6 -
Il gol è un controtempo, pure del destino. Tradito dalla sua difesa, nell'unica azione in cui il Lione ha il coraggio di azzannarlo. Tu chiamala, se vuoi, bella sfiga. 

DANILO 4.5 - Vecchia regola tra le vecchie regole di Champions: gli errori li paghi, a caro prezzo e senza grosse occasioni di vendetta. Ne ha vinta pure qualcuna: pensavamo avesse imparato. 

BONUCCI 5 - Seppur da lontano, gli occhi del terrore hanno un potere lancinante: sanno arrivare ovunque. Leo, che non parla, che non affonda, che indietreggia anziché arginare la distanza con l'aggressività, oggi ha tradito principalmente se stesso.

DE LIGT 5.5 - Inizio boom. Di concentrazione pura, da uno che certe notti ormai le mastica come gomme zuccherate. Poi la botta, tutto che rimbomba e niente che torna al suo posto. Nemmeno la Juve.

ALEX SANDRO 5 - Errata corrige: nella prima frazione ci sembrava tra i più propositivi, invece su Tousart è complice e parte attiva del concorso di colpe. 

BENTANCUR 5 - Senza spinta e senza spina. Dorsale. Molle e testardo nel voler rimanere nella sua zolla di campo, trapassata con calma e razionalità dalle frecce del Lione. Doveva dare quel giropalla di cui si parla fino all'abuso: ha perso una grossa chance, la consacrazione.

PJANIC 5 - Premesse che non sono alibi: non sta bene, fatica e abbassa il ritmo mentre tutto scorre troppo veloce. Nella ripresa sa di dover alzare il livello e ci prova con tutto se stesso. Sarri lo cambia nel momento migliore: prevenzione. Si spera. 
RAMSEY 5 - Si butta dentro. Prova a far numero e attenzione: ma chi gliel'ha poi messa, quella palla giusta?

RABIOT 5 - Non dà nulla in più. E, parafrasando Sarri, stavolta per nulla dà la sensazione di essere un giocatore in crescita. Anzi: quando c'era da alzare il livello, da schiarirsi gola e ultimo passaggio, Adrien sbaglia il pallone del possibile vantaggio. Emblematico.
BERNARDESCHI 5 - Ha voglia, lotta e conquista a fasi alterne. Serviva altro, comunque. 

CUADRADO 4.5 - Altro giro, altra istantanea simbolica: quel controllo impreciso al minuto 57? Stavolta si perde sui fondamentali. E senza fondamentali non puoi risalire da nessuna parte. 
HIGUAIN 5 - Se hai quella palla, se ce l'hai sul destro, se sei Gonzalo Higuain, tu la metti dentro.

RONALDO 5.5 - Il fuoriclasse sprizza in ogni mezza giocata, nell'ambizione costante con cui attacca la porta. Ma Cristiano è un fascio di nervi dal primo all'ultimo minuto, e questo non aiuta: nella creazione, nella finalizzazione. Nel trascinare, anche con la forza, la sua squadra. 

DYBALA 5 - Vuoi o non vuoi, pure quando in mezzo fatica a infilarsi tra le maglie della difesa avversaria, Paulo è il più pericoloso di questa squadra. Se le attira, certi momenti. Poi servirebbe sfruttarli. Come all'86': illusione devastante.

SARRI 4 - Il primo tempo di Lione da mettere in loop nello spogliatoio. Tutto quello che non doveva capitare, tutto quello che non poteva non essere però previsto. Quante responsabilità. E che fatica sarà lavarsi la macchia del Groupama Stadium.

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