RIPRESA - «Era ora. Non mi ero stancato di vedere i tedeschi, ma mi faceva rabbia veder giocare loro con noi fermi al palo».
SCUDETTO - «La Juventus, perché mi sembra più forte delle altre nei singoli e perché ha la panchina lunga e di qualità. La Lazio sarà sicuramente l’avversario più pericoloso perché oltre ad avere il capocannoniere Immobile ha un gioco di squadra veramente eccellente. Non mi sentirei neppure di escludere l’Inter, qualora battesse la Samp nel recupero».
5 CAMBI - «Una scelta intelligente, viste le tante partite da giocare in poco tempo. Sicuramente avvantaggiano chi ha la rosa più numerosa e qualitativa».
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PIANI B E C - «Mi auguro che il campionato possa finire laureando Campione d’Italia la squadra più meritevole. A me non piace nè il piano B con i playoff nè tantomeno il C con l’algoritmo».
STADI - «Sarà possibile, qualora il virus ne dia la possibilità. Se sono stati riaperti ristoranti, bar, chiese, palestre, non vedo perché non debbano essere riaperti gli stadi che sono, tra l’altro, luoghi all’aria aperta. Ovviamente mantenendo le distanze e le regole vigenti».
LA SUA JUVE - «Parlare della Juve significa analizzare un’azienda: è riduttivo definirla società di calcio. È stato bello farne parte perché è un ambiente in cui nessuno si intromette nel lavoro altrui e tutti, a cominciare dai grandi personaggi che la dirigono, cercano di aiutarti non solo sportivamente, ma anche nella vita privata».
AGNELLI - «Sta contribuendo a dare sostanza al detto: “Buon sangue non mente”».